“L’ORDINE MONDIALE FALLITO” DOPO PANDEMIA E DUE GUERRE (E NON SOLO)

Una pandemia di tre anni e due guerre sanguinose e mondiali sembrano aver dato un colpo quasi definitivo all’Ordine Mondiale globale: ne è convinto Sabino Cassese, eminente giurista ed Presidente emerito della Corte Costituzionale, nel suo editoriale sul “Corriere della Sera”. Un ordine già incrinato dalla difficile sfida del Covid-19, starebbe ricevendo colpi da ko dopo che ancora i conflitti in Ucraina e Medio Oriente non sembrano vedere la luce di una tregua definitiva, nonostante i vari sforzi della comunità internazionale.



«Che cosa è andato storto nel mondo? Prima la pandemia, che ha rivelato le debolezze dell’Organizzazione mondiale della sanità, poi due conflitti bellici nel teatro europeo, focolai che potrebbero diventare incendi», scrive Cassese: sono infatti ripresi i conflitti bellici tra Stati e lo stesso concetto di “nazione” è tornato a dettare legge. Servirebbe, secondo il giurista, un’autorità “superiore” per determinare la fine delle guerre ma essa, tanto quanto la «decantata globalizzazione, è assente». Onu e quant’altro, l’accusa di Sabino Cassese è molto ben circostanziata: «Gli scambi si frammentano con una diversificazione delle catene globali del valore, per porle al riparo della vulnerabilità politica. Ritornano in auge le politiche industriali, lo Stato finanziatore, le guerre dei sussidi. Il sistema mondiale rivela tutte le sue debolezze».



Tant’è che l’Ordine pensato nel 1945 al termine della Seconda Guerra Mondiale sembra ormai definitivamente passato, in quanto per prima l’Organizzazione delle Nazioni Unite come luogo di dibattito e come tribuna degli Stati, si è mostrata decisamente «inefficace come organo di decisione»: in particolare modo, afferma ancora Cassese sul “Corriere”, lo si notato «nella divaricazione tra Assemblea generale e Consiglio di sicurezza a proposito dell’aggressione russa all’Ucraina».

LE TRE CAUSE DEL FALLIMENTO SECONDO SABINO CASSESE: “SULL’OCCIDENTE…”

Al netto del fatto che attualmente nel mondo ci sono di ufficiali almeno 59 guerre in corso d’opera, Cassese riflette sul “mix” letale di conflitti, terrorismi, dispute territoriali, caos sul commercio e latenze nucleari mai del tutto risolte: secondo l’eminente Presidente emerito della Consulta sarebbero almeno tre le cause di questo «fallimento dell’Ordine Mondiale» da ricercare tanto nella storia quanto soprattutto nell’attualità moderna.



In primis, riflette il giurista, vi sarebbe stata una «eccessiva fiducia nella low politics», ovvero nei migliaia di sistemi regolatori globali che uniscono gli Stati per provvedere a problematiche più svariate (commerci, risorse marine, salute, aerei, sistemi pagamento, lavoro, pesca etc.): ebbene, scrive, «L’idea che questi legami potessero produrre un mondo più ordinato agendo come stanze di compensazione settoriali, e consentendo e favorendo l’intreccio tra interessi nazionali e interessi globali è tramontata». In secondo luogo, un fallimento certo è stato nel riporre eccessive speranze e aspettative «nelle catene globali del valore e nell’idea kantiana che il reciproco interesse prodotto dallo sviluppo dei commerci potesse assicurare una pace sistemica». Ritenere infatti che siccome si commercia tra due popoli allora non ci si fa la guerra, purtroppo, non sempre si è rivelato un calcolo esatto (vedi l’esempio della Russia come più lampante negli ultimi anni); infine, la terza causa del fallimento del sistema ONU è l’eccessivo “realismo” con la «totale assenza di utopie». «Per troppo tempo sono stati dimenticati programmi di tipo universalistico, sono mancati riformisti giudiziosi e realistiche utopie», sottolinea Sabino Cassese, con una ulteriore postilla nel definire i rapporti conflittuali ormai esplosi tra Occidente e resto del mondo (specie quello musulmano). L’Occidente ha avuto la pretesa do declinare valori come libertà e democrazia in un unico modo possibile, ovvero quello di Europa e Usa, «senza riconoscere che essi possono manifestarsi in modi diversi, in relazione ai contesti, alle culture, ai costumi». Insomma, chiosa Cassese, il mondo globalizzato di oggi per mantenere pace, rispetto di libertà e democrazia, dovrebbe delineare questi principi «in modo diverso, ciascuno rispettando l’altrui diversità». Così però non sembra accadere alimentando il declino di un ordine che era mondiale e che oggi non sembra più tale.