CASSESE NON SI ESCLUDE DALLA CORSA…
«Le cariche pubbliche non si sollecitano e non si rifiutano»: dice niente ma dice in realtà tutto Sabino Cassese nella simpatica chiacchierata-intervista con RaiNews24 nel pomeriggio forse decisivo per trovare il nome de nuovo Presidente della Repubblica.
Il tutto appena qualche minuto dopo che Matteo Salvini aveva lasciato queste dichiarazioni fuori dalla Camera: «Ho passato un pomeriggio di lavoro e di incontri sulle persone da proporre. Io considero di eleggere domani un presidente della Repubblica. Si vota domani e il mio obiettivo è dare agli italiani una risposta domani e vedere miei figli dopodomani. Sono fiducioso e ottimista, confido che domani sia la giornata buona». Per il leader della Lega l’identikit del nome che farà a Letta e Conte entro sera sembra costituito attorno alla figura di ben pochi nomi spendibili: Elisabetta Belloni, Giuliano Amato e, per l’appunto, Sabino Cassese (ma pure Mario Draghi), «fuori dalla politica, senza tessera di partito, con credibilità internazionale e apprezzamento nazionale. Un servitore dello Stato». Ad ulteriore domanda diretta della Rai al presidente emerito della Consulta sull’incontro con Salvini, Cassese replica «I fatti inesistenti non sono fatti. Io penso che questa procedura debba evolversi con massima tranquillità delle forze politiche, non ho altri commenti da fare». Smentita fino ad un certo punto insomma, con Cassese che si dimostra tranquillo che nel giro di poche ore si possa arrivare ad un nome definitivo, «Ho ragionevole speranza che venga fuori un bel nome. Le cariche pubbliche non si sollecitano e non si rifiutano, è la linea di condotta delle persone che ho conosciuto in Francia, e secondo me è una giusta considerazione». Sulle ipotesi Mattarella o Draghi al Colle, per il giurista non vi sono problemi di Costituzione: specie nel caso del Premier al Quirinale, «E‘ una cosa legittima e possibile con procedura semplice resa possibile perché il presidente eletto non è ancora in carica. C’è un lasso di tempo per realizzare il passaggio». Sul “Mattarella-Bis”, Cassese conclude la sua intervista: «Il No di Mattarella va rispettato anche se per la Costituzione non sarebbe esclusa la possibilità di un doppio mandato».
“CANDIDATO? VEDREMO…”
«Come sto? Bene, bene, vedremo…»: Sabino Cassese è, a sorpresa (come anticipato dal nostro editoriale di Antonio Fanna, ndr), il personaggio più importante e chiacchierato di queste ultime ore nei palazzi attorno al Quirinale. Con anche la quarta votazione che andrà in fumata nera, sarà probabilmente lo scrutinio di domani ad essere decisivo per le elezioni del nuovo Presidente della Repubblica: dopo una girandola di “nomi”, “rose” e “candidabili”, ieri il “blitz” – con tanto di smentita di rito, comprensibile – di Matteo Salvini a casa di Sabino Cassese potrebbe aver messo un mattonino importante per la partita del Colle.
Raggiunto dall’Adnkronos, il presidente emerito della Corte Costituzionale, nonché uno dei giuristi più eminenti del nostro Paese – con un recente passato di “picconatore” dei Dpcm del Governo Conte e in generale sulla gestione politica della pandemia degli ultimi 24 mesi – non si presta al “giochino” di confermare o meno la visita del leader della Lega. «Mio nome indicato come Presidente, come la vivo? Come dicono gli inglesi… as usual». Tenuto conto che solo qualche mese la sua risposta era stata molto più che netta («ho 86 anni, se lo tolgano dalla testa»), è evidente che qualcosa nello scenario sia cambiato e molto rapidamente.
CASSESE IL NOME PER “SPARIGLIARE” IL TAVOLO DEI LEADER
I colloqui e gli incontri proseguono per l’86enne Sabino Cassese, più attivo che mai nonostante l’età e mantenendo pur sempre un “basso profilo” che lo contraddistingue. Alla domanda del cronista di Adnkronos se sa sarebbe onorato, anzi, felice se questa spinta nei suoi confronti si concretizzasse? La risposta è a metà: «Certo!… Eh, non lo so, non lo so… Ma sentiamoci dopo…». Il nome circolato ieri sera ha fatto breccia in parte del Centrodestra e pure nel Centrosinistra, anche se per il momento nessuno si azzarda a tirarlo fuori nella rosa dei nomi candidabili: certo però le parole usate stamattina da Salvini per motivare la scelta dell’astensione alla quarta votazione si avvicinano molto più ad una conferma di tale opzione, «Abbiamo scelto per l’astensione per evitare gli scontri, non vogliamo prove di forza. Ci prendiamo un’altra giornata perché voglio allargare il campo del centrodestra e trovare un nome di altro profilo istituzionale». Secondo i rumors riportati da “Dagospia” tra le fila dei parlamentari la partita a questo punto potrebbe essere a 3 per “sparigliare” le carte al tavolo dei leader: «Siamo lieti di annunciare che domani avremo il nuovo Capo dello Stato», sussurrano dalle parti di Roberto D’Agostino, «il Centrodestra ha deciso di proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale. Ergo: Mattarella-Bis, Amato ma soprattutto Sabino Cassese». Decisione finale (forse) nel vertice del Centrodestra di questa sera, fissato alle ore 19.