Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi dell'”Huffington Post”, nella quale analizza lo scenario attuale a livello politico e sanitario, commentando in maniera del tutto critica la possibilità di una proroga dello stato d’emergenza oltre il 31 luglio 2021, orientamento che, in questo momento, il Governo Draghi parrebbe indirizzato a seguire. “Non riesco a trovare una spiegazione all’eventuale dichiarazione governativa dello stato di emergenza, a questo punto – ha commentato Cassese –. Lo stato di emergenza può essere dichiarato molto rapidamente, con una decisione del Consiglio dei ministri. Per convocare il Consiglio dei ministri, basta qualche ora. Non vedo quindi quale necessità ci sia di ‘tenersi pronti'”.



Il vero interrogativo, secondo il giurista, è se davvero dopo un anno e mezzo di pandemia si possa ancora definire questa situazione un’emergenza, in quanto tale stato può essere dichiarato qualora vi sia un fatto nuovo che emerga, per decidere, come recita il codice della protezione civile del 2018, “misure e interventi diretti ad assicurare il soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi”.



SABINO CASSESE: “ABBIAMO PASSATO MOMENTI PEGGIORI”

Sabino Cassese, ai microfoni del quotidiano “Huffington Post”, ha risposto a una domanda precisa sulla possibile proroga dello stato d’emergenza in Italia oltre il 31 luglio: si tratta di impotenza politica o di un eccesso di prudenza? “Non saprei come definirla – ha commentato onestamente –. So invece che, qualora si procedesse alla dichiarazione dello stato di emergenza, sarei critico. Infatti, viviamo in questa situazione da tempo e abbiamo passato momenti peggiori da ormai molto tempo”. L’intervistato ha rammentato ancora che il codice della protezione civile detta norme molto precise sul superamento dello stato di emergenza e dispone anche che ‘emergenza può essere revocata anticipatamente, regolando il rientro nell’ordinario. Tuttavia, Cassese prova a fornire una spiegazione logica sull’eventuale proroga, sostenendo di individuare i suoi possibili motivi nello sfruttamento delle disposizioni del codice della protezione civile. Quali? “L’utilizzo del fondo per le emergenze nazionali, che consente il ricorso a contabilità speciali; la possibilità di avvalersi del dipartimento della protezione civile; l’ampliamento dei poteri del prefetto; la possibilità di ricorrere allo stato di mobilitazione del servizio nazionale della protezione civile, quindi escludendo le Regioni”.



SABINO CASSESE: “DRAGHI E IL SUO GOVERNO HANNO FATTO BENE FINORA”

Nonostante questo momento di confusione, Sabino Cassese benedice l’operato fin qui svolto dal Governo Draghi, che ha fatto, nel complesso “molto bene, parlando poco. Annunciando risultati, non propositi. Senza toni paternalistici. Non per comunicare, ma per dare informazioni utili. Non per mettersi sul palcoscenico, ma per rendersi utili alla collettività. È bene continuare così”. Un pragmatismo che ha letteralmente conquistato il giurista, estimatore anche degli esecutivi caratterizzati da una presenza di tecnici al loro interno, sperimentata in tutte e tre gli ultimi Governi, il Conte I, il Conte II e il Governo Draghi. “In tutti e tre i Governi c’erano (e ci sono) un presidente del Consiglio e da un terzo a un quarto dei ministri scelti tra persone non appartenenti a uno dei due rami del Parlamento – ha commentato Cassese –. Ma questo non vuol dire che essi poi non siano politici, sia per le precedenti esperienze, sia perché chiunque accetti una carica di Governo è chiamato a svolgere un ruolo politico”.