Secondo un’indagine indipendente riportata da Giubbe Rosse News, il sabotaggio del noto gasdotto Nord Stream 2, sarebbe stato effettuato dai subacquei d’elite del Regno Unito, appoggiati ad un sottomarino della marina britannica. A esporre questa teoria è l’analista e ricercatore noto come Mortymer che ha presentato una serie di dati che contraddicono la narrazione ufficiale secondo cui il sabotaggio del 26 settembre 2022 sarebbe opera dei russi o degli ucraini. Il tutto è partito dalla notizia della visita dell’allora Ministro di Stato per gli Appalti della Difesa nel governo Truss, Alec Shelbrooke, alla base navale di Gare Loch, in Scozia.
In quell’occasione Shlerbooke ispezionò il sottomarino Ambush della Royal Navy, rientrato in porto una settimana prima, ovvero, sette giorni dopo gli attacchi del Nord Stream. Venne scattata una foto e la parte superiore del sottomarino venne opportunamente celata, forse per nascondere dei mini sottomarini che vengono utilizzati dai subacquei per entrare e uscire dal mezzo navale durante delle missioni di immersione.
SABOTAGGIO AL NORD STREAM 2 OPERA DEI SUBACQUEI UK: “IL GRUPPO DTXG…”
Mortymer punta in particolare il dito contro il DTXG, acronimo di Diving & Threat Exploitation Group, gruppo d’elite della marina britannica, sommozzatori e artificieri subacquei, creato nel 2022, soltanto pochi mesi prima degli attacchi al gasdotto: “Questa trasformazione, unica nel suo genere, ha permesso ai Clearance Divers della Royal Navy di essere i più agili, letali e tecnicamente avanzati che siano mai stati”, sono le parole dell’ufficiale comandante Sean Heaton. Il gruppo ha anche il compito di “eseguire operazioni speciali discrete”.
Il sito Giubbe Rosse sottolinea che poco dopo la visita di Shelbrooke al porto accaddero cose molto strane a cominciare dal fatto che lo stesso ministro è stato licenziato e Liz Truss costretta a dimettersi, e anche il direttore del porto venne allontanato. Nel frattempo la Russia ha puntato il dito contro “specialisti navali britannici” chiedendo al parlamento del Regno Unito di avviare un’inchiesta, indagine però bloccata.
SABOTAGGIO AL NORD STREAM 2 OPERA DEI SUBACQUEI UK: “GLI USA SAPEVANO MA…”
Secondo Mortymer gli Stati Uniti erano a conoscenza dei piani per far saltare il gasdotto e si sarebbero opposti, e a corroborare la tesi dell’analista anche le parole dell’allora primo ministro britannico Liz Truss, durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 21 settembre 2022, quindi solo 5 giorni prima dell’attacco.
In quell’occasione disse davanti al mondo: “Stiamo tagliando l’energia tossica e i gasdotti dai regimi autoritari e rafforzando la nostra resilienza energetica. Faremo in modo di non essere costretti o danneggiati dalle azioni sconsiderate di attori disonesti all’estero”. Dopo un incontro con l’amministrazione Joe Biden, Liz Truss “si è inaspettatamente nascosta, per poi riemergere tre giorni dopo gli attacchi al Nord Stream”, scrive Giubbe Rosse citando sempre Mortymer. E lo stesso giorno, conclude l’analista, il Regno Unito è diventato per la prima volta in 44 anni, un esportatore netto di energia.