Il pm Lisa Saccaro ha chiesto al gup Elisa Mombelli la condanna a 28 anni di carcere per Alessandro Pasini, l’uomo accusato di aver ucciso un anno fa Sabrina Beccalli nell’appartamento di Crema dell’ex fidanzata di lui. L’aveva lasciato ai primi di agosto, ma lui aveva ancora la chiavi di casa. Quindi, nella notte di Ferragosto i due amici consumarono mezzo grammo a testa di cocaina, poi lui avrebbe provato ad avere un rapporto sessuale e, di fronte al rifiuto della donna, l’avrebbe uccisa a mani nude, colpendola più volte e sbattendole la testa contro un calorifero. «È morta per overdose, io sono stato preso dal panico», ha detto Alessandro Pasini, il quale aggiunse: «Avevo paura che la mia ex compagna scoprisse il tradimento».



Ma per il pm la sua reazione «pare davvero eccessiva, se si accede all’ipotesi di un decesso per cause naturali o accidentali. Sembra assai improbabile che lo stesso abbia messo in atto un così articolato ed organizzato piano di occultamento di tutte le tracce relative alla morte della donna per la semplice paura che la sua compagna si arrabbiasse scoprendo il suo ”tradimento”».



“ALESSANDRO PASINI, ASSENZA DI SCRUPOLO SCONCERTANTE”

«Non può non evidenziarsi la sconcertante assenza di scrupolo di Pasini nel tentativo di garantirsi l’impunità per i delitti commessi. Preme sottolineare nuovamente la fredda organizzazione dell’imputato nel compiere le condotte, sintomatica di una capacità di ideazione criminalebecca davvero fuori dal comune», ha spiegato il pm Lisa Saccaro motivando la richiesta di condanna per Alessandro Pasini. Inoltre, ha parlato di un proposito di cancellazione di ogni traccia e di un comportamento «caratterizzato da una inquietante freddezza». Il processo si celebra con rito abbreviato, quindi la richiesta di condanna è in realtà di 30 anni per l’omicidio volontario e 12 anni per distruzione e occultamento di cadavere, per incendio aggravato da cui derivava pericolo per l’incolumità pubblica e crollo di edificio. In tutto sono 42 anni, ridotti a 28 per lo scontro di un terzo previsto appunto dal rito abbreviato. La sentenza sarà emessa il 29 ottobre prossimo. L’avvocato di parte civile dei familiari della vittima, Antonino Andronico, ha chiesto un risarcimento di 900 mila euro per il figlio della donna e di 300mila euro per ognuno dei tre fratelli.



LA RICOSTRUZIONE DELL’OMICIDIO DI SABRINA BECCALLI

Alessandro Pasini avvolse dopo aver ucciso Sabrina Beccalli avvolse il cadavere nel copriletto, lo caricò sull’auto di lei parcheggiata sotto casa. Alle sei del mattino acquistò del gasolio, poi tornò nell’appartamento per ripulirlo dalle macchie di sangue, che sono state poi rilevate dai carabinieri del Ris. A mezzogiorno andò in una trattoria con amici per festeggiare il Ferragosto e il compleanno di uno di loro. Tornato a casa, diede un’altra ripulita alla casa, poi raggiunse la campagna di Vergonzana per abbandonare l’auto col cadavere di Sabrina Beccalli all’interno. Tornato a casa, tagliò il tubo del gas della caldaia, mentre la sera tornò a Vergonzana per appiccare il fuoco alla macchina.