Il caso di Sabrina Beccalli è stato affrontato nel corso di “Lombardia Criminale”, trasmissione di Antenna 3, con la presenza in collegamento audiovisivo di Simona, sorella della vittima. La donna ha esordito dicendo che tutte le volte che si tocca il tasto relativo all’omicidio della sorella, esso risulta essere “pesantissimo. Finché non si arriverà a una verità e a una fine, noi familiari saremo sempre in prima linea. La strada sarà lunga, ma vorrei vedere un po’ di luce in fondo al tunnel e forse qualcosa sta cambiando. Sarebbe stato bello per tutti noi concludere con la colpevolezza di Alessandro Pasini, ma giustamente chi prende delle decisioni sulla vita delle persone deve ponderare bene i tasselli. Per cui, si è pensato di chiamare la dottoressa Cristina Cattaneo, la testimone che sentì Sabrina urlare e forse anche i Ris”.
Simona Beccalli, a quel punto, ha domandato agli ospiti in studio: “Chi mi può dire che Sabrina non era viva, quando lui l’ha bruciata? Pasini giustamente si deve tutelare, perché fino ad ora è un uomo libero e io non posso farci niente, assolutamente. Ma i dati oggettivi contro di lui sono tanti e li porteremo in tribunale. Il primo è la testimone che ha sentito le urla strazianti di una donna che chiedeva aiuto. Lei ha chiamato i carabinieri, che hanno fatto un sopralluogo e hanno visto che non c’era niente, per poi andarsene. Sabrina è morta in quella casa. Lui l’ha bruciata, ha tagliato i fili del gas, ha raschiato le macchie ematiche, copiose, che c’erano su una parete. Nella vasca da bagno dove lui dice di avere trovato mia sorella Sabrina Beccalli, dai Ris non è stato trovato nulla all’infuori di una goccia di sangue. Qualcosa non quadra”.
SABRINA BECCALLI, PARLA LA SORELLA SIMONA: “SUL CERTIFICATO DI MORTE C’È SCRITTO ‘OMICIDIO'”
Le analisi refertate dalla dottoressa Cattaneo, ha riferito la sorella di Sabrina Beccalli, hanno fatto scattare una grande rabbia “dentro tutti noi fratelli, perché in esse viene dichiarato che si tratta di omicidio. C’erano fratture, c’erano lacerazioni. Sul certificato di morte c’è proprio scritto ‘omicidio'”.
Negli ultimi anni, la vita di Simona Beccalli è stata trascorsa prevalentemente fra quattro mura, in quanto, essendo lei di un paesino vicino a Crema ed essendo Pasini cremasco, “ho sempre evitato di girare in zona, perché avevo paura di vederlo. La mia reazione sarebbe stata quella che chiunque potrebbe avere… Avrei potuto prenderlo a schiaffi! Lui non ci ha mai chiesto di parlare con uno di noi, ma l’ha fatto sua madre. Mi ha scritto una lettera, domandando scusa e perdono per quello che ha fatto il figlio. Io non ho avuto il coraggio, né la fermezza di rispondere a questa missiva, perché era successo tutto da un mese”.