I Ris hanno trovato tracce di sangue sul pianerottolo dell’appartamento di Crema nel qual si sospetta che sia stata uccisa Sabrina Beccalli la notte di Ferragosto. È quanto emerso dai primi risultati degli esami condotti dal Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri. Hanno individuato tracce con il luminol anche in bagno, ma la maggior parte era sul pianerottolo, che sarebbe stato lavato. Intanto Alessandro Pasini, in carcere con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere, rischia di dover rispondere di un altro reato. La Procura di Cremona valuta quella di crollo di costruzioni visto che l’uomo ha tagliato un tubo della caldaia nell’appartamento, trovato saturo di gas quattro giorni dopo dai Vigili del Fuoco al momento del primo sopralluogo. Stando a quanto riportato da Repubblica, ora si cercano tracce anche nella memoria dello smartphone di Alessandro Pasini. La pm Lisa Saccaro ha disposto un accertamento tecnico irripetibile sull’iPhone dell’uomo e ha nominato un consulente tecnico che comincerà domani mattina le operazioni.
SABRINA BECCALLI, ACCERTAMENTI SU CELLULARE PASINI
Ma la difesa di Alessandro Pasini nel frattempo ha chiesto nuovi esami tecnico-scientifici sui resti genetici che sono stati trovati nell’auto carbonizzata di Sabrina Beccalli. L’uomo ha ammesso di aver incendiato l’auto con dentro il corpo della donna che, secondo lui, sarebbe morta la notte prima per overdose. Dalle indagini invece è emerso che i resti appartengono ad un cane, quindi la Procura ritiene che l’uomo abbia ucciso la donna dopo una avance sessuale respinta e poi si sia disfatto del cadavere per cancellare le prove. Gli investigatori non ritengono credibile la versione di Alessandro Pasini, quindi continuano le ricerche del cadavere nella zona in cui è stata trovata l’auto. Per ora non sarebbe previsto un nuovo interrogatorio: secondo quanto riportato da Il Giorno, Pasini – che è difeso dall’avvocato Paolo Sperolini – ritiene di aver raccontato tutto quello che aveva da dire agli inquirenti.