Sabrina Ferilli, dal ritorno in tv alla mancata maternità

Sabrina Ferilli torna ad essere protagonista di una serie tv e lo fa con “Gloria”, fiction in tre puntate in onda su Raiuno lunedì 19, lunedì 26 e martedì 27 febbraio, in prima serata. Un grande impegno per l’attrice che presenta la sua nuova fiction sul palco del Festival di Sanremo 2024 durante la terza serata. Un ritorno graditissimo quello della Ferilli che rappresenta una delle donne del mondo dello spettacolo più amate dal pubblico. Oltre che per l’indiscutibile talento, la bellezza e la simpatia, Sabrina Ferilli è amatissima anche per la schiettezza con cui si racconta.



Nel corso di un’intervista rilasciata a Vanity Fair, infatti, Sabrina Ferilli ha raccontato anche perché non ha mai avuto figli. C’è un periodo, per una donna, in Italia, in cui pensi che il matrimonio, i figli, siano un’idea di completezza. Io crescendo ho pensato che non fosse del tutto la mia strada, e così è rimasto. – ha spiegato l’attrice romana –  Anche perché poi non era più il tempo di farlo. Ma non ne ho fatto mai mistero, non mi ha mai procurato dolore, non sono una che pensa a “quello che poteva essere”, la vita va come deve andare”, le parole dell’attrice. 



Sabrina Ferilli e l’adozione

Serena e felice, Sabrina Ferilli parla con schiettezza della mancata maternità: “Ho investito molto sul mio lavoro e il riscontro c’è stato, sono sana, ho degli amici che mi porto dietro da una vita e che sono famiglia, una cortina di affetto e affidabilità”, ha detto a Vanity Fair. L’attrice, inoltre, ha anche raccontato di aver provato ad adottare un bambino senza, però, riuscirci:

“Sì, ho provato una prima volta, ma poi mi sono separata. E avrei voluto anche dopo, da single, ma questo è un Paese strano, tutti possono fare tutto, ma per fare le cose più normali ci sono mille paletti, adottare è difficilissimo. Non solo devi essere sposato, devi anche attraversare tutta una serie di passaggi burocratici, una selezione psichiatrica, gli assistenti sociali, avere soldi… Tutte cose che non fa chi decide di fare dei figli, che non viene esaminato. Le regole vanno rispettate, ma devono essere fatte per il bene, se sono fatte per il male, in questo caso dei bambini, non va bene”.