Sabrina Ferilli ospite oggi a Verissimo per parlare della fiction “Svegliati amore mio”, della quale vedremo la prossima settimana l’ultima puntata. “Finalmente la coppia si è ricostituita anche fuori dal set”, ha commentato facendo il suo ingresso nello studio della trasmissione di Silvia Toffanin. “Il lavoro è andato molto bene, è stato premiato dai telespettatori e siamo anche felici, abbiamo una luce bella tutti. E’ la prima volta che io e Ettore Bassi lavoriamo insieme”, ha aggiunto parlando subito del loro lavoro sul set della fiction di Canale 5. La loro coppia è molto piaciuta al pubblico da casa e sono arrivati numerosi apprezzamenti sul loro conto. “E’ una coppia molto vera, perchè è unita rispetto a quello che gli capita ma conosce un momento di confusione e allontanamento, quindi è anche una coppia piena di fragilità. E’ una coppia autentica, non di supereroi”, ha commentato l’attrice.
Con Gigi Proietti “ho lavorato a teatro. Gigi univa una grande intelligenza della persona e artistica oltre ad avere anche la dote del maestro”. “Io sono Santa in vita quindi non devo fare le storie di nessuna santa”, ha scherzato l’attrice parlando di fede, ma ha anche ammesso di essere molto fumantina, come confermato dal collega Ettore Bassi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Sabrina Ferilli a Verissimo
C’è anche Sabrina Ferilli, tra gli ospiti della nuova puntata di Verissimo, il talk show condotto da Silvia Toffanin in onda ogni sabato pomeriggio a partire dalle 15.30 su Canale 5. L’attrice, protagonista in tv con la miniserie Svegliati amore mio, ha già raccontato a Tv Sorrisi e Canzoni cosa l’ha portata ad accettare il ruolo di Nanà, madre coraggio di Sara, una bambina affetta da leucemia: “È un film che unisce tante famiglie che vivono questo problema”, ha spiegato Sabrina nell’intervista pubblicata il 18 marzo, “basta vedere l’incidenza della leucemia sui ragazzini che vivono vicini a queste fabbriche”. Il riferimento è all’ex Ilva di Taranto, che nella fiction diventa la Ghisal, l’acciaieria ribattezzata ‘mostro di fuoco’ che con le sue emissioni è alla base di tante sciagure che investono le famiglie del circondario.
A parte diverse, forse troppe glosse sulle vicende intime dei personaggi (“sentimenti che saltano, rapporti che vengono messi in crisi”), Svegliati amore mio si regge su una trama sensata. È una denuncia importante, anzi, che secondo l’attrice andava fatta: “Cerchiamo di fare rumore su una vicenda contemporanea, che interessa tante comunità che vivono e respirano l’inquinamento causato dalle acciaierie”, sottolinea Sabrina. “Le polveri incidono sulla salute delle persone, soprattutto dei più piccoli: è evidente e dimostrabile. Questa storia accende una luce su una situazione complessa, con la straziante problematica di dover scegliere tra salute e lavoro”.
Sabrina Ferilli parla della sua vita attuale
Quanto alla vita privata, Sabrina Ferilli preferisce giustamente mantenere un certo riserbo. “Sono la persona più normale del mondo”, dice, “questo forse è sorprendente”. È una cifra che la caratterizza da sempre: “Non ho mai fatto cose strane nella mia vita. A tutt’oggi quando mi guardo allo specchio mi trovo davanti una delle persone più normali che abbia conosciuto in vita mia”. All’epoca del suo esordio, nel 1986, era già molto spontanea: “Come ora. Quindi giovane adesso e vecchia allora, oppure vecchia allora e vecchia adesso, oppure giovane allora e giovane ora… metta lei come vuole (ride). Allora ero identica ad adesso, quindi vecchia. Ha presente quelle anime antiche, malinconiche, sentimentali? Che ora a 56 anni è anche normale, ma allora ero particolare come ragazza”.
Sabrina Ferilli: “Sanremo tappa fondamentale della mia carriera”
A proposito dei suoi primi lavori di gioventù, Sabrina Ferilli rievoca con piacere il Festival di Sanremo del 1996. Ricordi, per inciso, non ne ha tanti: “Ero una ragazzina e c’era una pressione enorme”, afferma. “Ricordo Pippo Baudo come un maestro accogliente. Io ancora non avevo fatto niente di prezioso fino ad allora, ero al Sistina e lui era molto amico del dottor Garinei, che gli parlò in maniera entusiasta di me. E Baudo mi diede quella possibilità. Ricordo tante ore di studio, tanto lavoro e poche ore di sonno. Ero giovane e non mi sono goduta granché, ma sicuramente è stato uno dei passaggi più importanti della mia carriera”.