Sabrina Ferilli, la recitazione e la reazione dei genitori alla scelta di fare l’attrice

Sabrina Ferilli si è raccontata in una lunga intervista a Vanity Fair, durante la quale ha affrontato argomenti anche molto intimi come la mancata maternità. Prima però l’attrice si è sbilanciata sulla sua carriera, partendo dagli esordi e dal mancato ‘entusiasmo’ dei genitori di fronte alla sua scelta di intraprendere questa strada. “[…] la mia non è mai stata una famiglia che ha soffiato su questo tipo di passioni, hanno sempre avuto i piedi per terra. – ha spiegato – Nessuno di noi tre fratelli è stato ostacolato per ciò che voleva fare, ma non abbiamo avuto genitori che facessero il tifo sfegatato. Ed è diventato un atteggiamento anche mio.”



In merito, ha quindi specificato: “Una certa discrezione è entrata nel mio carattere, ho iniziato a dire che facevo l’attrice molto tardi, avevo sempre una sorta di imbarazzo, o pudore, a dichiarare un mestiere che non sapevo bene come raccontare. Non avevo una carriera da poter vantare. Che poi invece è esplosa, ha fatto qualsiasi cosa.”



Sabrina Ferilli e la mancata maternità: “Ho pensato che non fosse del tutto la mia strada”

Parlando di vita privata, Sabrina Ferilli ha poi parlato della mancata maternità: “Io crescendo ho pensato che non fosse del tutto la mia strada, e così è rimasto. – ha esordito sul tema – Anche perché poi non era più il tempo di farlo. Ma non ne ho fatto mai mistero, non mi ha mai procurato dolore, non sono una che pensa a “quello che poteva essere”, la vita va come deve andare. Ho investito molto sul mio lavoro e il riscontro c’è stato, sono sana, ho degli amici che mi porto dietro da una vita e che sono famiglia, una cortina di affetto e affidabilità”.



L’attrice ha poi ammesso di aver tentato per due volte la strada dell’adozione: “Ho provato una prima volta, ma poi mi sono separata. E avrei voluto anche dopo, da single, ma questo è un Paese strano, tutti possono fare tutto, ma per fare le cose più normali ci sono mille paletti, adottare è difficilissimo. Non solo devi essere sposato, devi anche attraversare tutta una serie di passaggi burocratici, una selezione psichiatrica, gli assistenti sociali, avere soldi… Tutte cose che non fa chi decide di fare dei figli, che non viene esaminato.” Ferilli ha perciò concluso dura: “Le regole vanno rispettate, ma devono essere fatte per il bene, se sono fatte per il male, in questo caso dei bambini, non va bene”.