Nell’intervista in cui è tornato a parlare dell’omicidio di Sarah Scazzi e della condanna di Sabrina Misseri all’ergastolo, l’avvocato Franco Coppi si è soffermato anche sull’apparato della Giustizia in Italia e sulle situazioni che possono svilupparsi anche in relazione ai tentativi di riforma del Ministro Bonafede. “Da anni sento parlare di come riformare la giustizia: una materia così rilevante e complessa andrebbe affidata a persone dotate della competenza necessaria“, ha detto al Foglio. Un riferimento a Bonafede e alla necessità, secondo Franco Coppi, di “non improvvisarsi” ma di conoscere la materia, soprattutto se si tratta di qualcosa di così delicato, da riformare. Critiche che non riguardano comunque direttamente l’attuale guardasigilli, ma in tema generale le troppe modifiche apportate ai codici e alla loro applicazione, che portano Coppi addirittura a considerare maggiormente affidabile il vecchio Codice Rocco. “Continuo a ritenere che il codice Rocco desse maggiori garanzie dell’attuale. (…) Con il vecchio rito i processi si risolvevano in un paio di udienze perché il giudice era nelle condizioni di poter acquisire, mediante la lettura degli atti, una conoscenza approfondita del caso.” E una critica, riguardo il degrado dei tribunali, Coppi la dedica anche alla forma ormai completamente perduta, tra giurati in t-shirt e magistrati in blue jeans: il mancato rispetto della forma è secondo Coppi il primo segnale di scarsa attenzione per la sostanza. (agg. di Fabio Belli)



FRANCO COPPI E L’AMBIENTE FORENSE

Il celebre giurista e avvocato Franco Coppi si è raccontato in una lunga intervista concessa al quotidiano Il Foglio, ma non ha parlato solo dell’omicidio di Sarah Scazzi e della condanna di Sabrina Misseri. Una chiacchierata partita dalla delusione verso l’ambiente forense moderno e la politica in generale. “Nei tribunali c’è un tale degrado che mi è passata la voglia di andarci“, la prima frase che spicca nelle valutazioni di Coppi in un momento in cui sembrano essersi persi determinati valori che regolavano la professione. Sulla politica Coppi è altrettanto caustico, sottolineando di avere nostalgia di tempi ormai molto lontani in cui personaggi come Alcide De Gasperi dimostravano di essere agli antipodi rispetto alla politica urlata di oggi, a tratti insopportabile. Secondo Coppi i migliori Ministri della Giustizia sono stati il democristiano Guido Gonella a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta e il leghista Roberto Castelli in tempi moderni. Il primo un giornalista, il secondo un ingegnere ma secondo Coppi non si tratta di un deficit di formazione: “Un buon guardasigilli non dev’essere per forza un giurista. Oggi ci sono diversi laureati in legge, mi pare, manifestamente incompetenti“. (agg. di Fabio Belli)



OMICIDIO SARAH SCAZZI, PARLA L’AVVOCATO DI SABRINA MISSERI

Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano sono innocenti: lo dice il loro legale, l’avvocato Franco Coppi, in un’intervista al Foglio. Entrambe sono in carcere con una condanna all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi e per questo l’avvocato non si dà pace. «Sabrina Misseri è l’angoscia della mia vita. La notte mi capita ancora di pensare a questa sciagurata e a sua madre». Nell’intervista ha spiegato di avere «la certezza assoluta della loro innocenza», al punto tale che sarebbe pronto a giocarsi qualsiasi cosa. L’avvocato Franco Coppi si è detto consapevole del fatto che non si possono vincere tutti i processi e che non si detiene il monopolio della verità, ma nel caso di Sabrina Misseri non ci sono molteplici letture. «Non essere riuscito a dimostrarlo ha rovinato la mia vita di avvocato», ha spiegato. E questo perché ci sarebbero le prove della sua innocenza, anche se lui parla senza usare il condizionale proprio perché ne è certo.



“SABRINA MISSERI È INNOCENTE, CI SONO LE PROVE”

«Non riesco a capacitarmi di questo fallimento, il ricorso per Cassazione mi ha procurato una delusione insanabile». Parla con disperazione l’avvocato Franco Coppi delle condanne all’ergastolo di Sabrina Misseri e sua madre per il delitto di Avetrana, l’omicidio della cugina Sarah Scazzi. «Le prove della sua innocenza e della colpevolezza del padre reo confesso erano schiaccianti». E quindi il fatto che la giovane stia in carcere da dieci anni è per lui «un tormento». La Corte di Strasburgo ha giudicato intanto inammissibile il caso. «Attendiamo di conoscere l’esito, i tempi non sono brevi. Poi non ci resterà che sperare nella revisione del processo». Nel lungo colloquio con il Foglio ha parlato anche di giustizia, del resto è l’avvocato più famoso d’Italia. Ha difeso Giulio Andreotti dalle accuse di collusione con la mafia, l’ex governatore Antonio Fazio nel processo per lo scandalo Antonveneta e Gianni De Gennaro nel processo sulle violenze alla Scuola Diaz a Genova, ma anche Silvio Berlusconi nel processo Ruby e Mediaset.