Sabrina Salerno e il difficile rapporto con il padre: “Mi ha ignorato e…”

Sabrina Salerno non ha avuto un’infanzia semplice. La showgirl è stata infatti cresciuta dai nonni  riconosciuta dal padre solo a 46 anni dopo essersi sottoposta all’esame del DNA. Sabrina Salerno aveva rivelato in un’intervista che il padre non l’aveva mai accettata: “Mio padre non mi ha mai accettato, per lui ero stata un incidente, mi ha sempre ignorato. Mi diceva, ti ho fatto ma non c’entri niente con me. Parliamo di una persona famosa nel suo ambiente, di livello, con un gran ruolo, molto benestante”. Nel 2019 però dopo che Sabrina aveva cercato di riallacciare i rapporti, il padre morì improvvisamente: “Mi ha chiesto perdono, ho conosciuto la sua famiglia”.



Il rapporto tra Sabrina e il padre ha iniziato a crescere solo tre mesi prima della morte dell’uomo avvenuta nel luglio del 2019. Sabrina non ha conosciuto il padre fino all’età di 12 anni quando lo ha rintracciato sull’elenco del telefono e ha deciso di contattarlo la prima volta. L’incontro però non ha rispecchiato le attese di Sabrina, il padre non ha voluto riconoscerla e non ha manifestato la volontà di rimanere in contatto con lei. La cantante ha insistito ostinatamente, fino a quando, a 46 anni, grazie all’esame del DNA, ha ottenuto il riconoscimento ufficiale.



Sabrina Salerno e la rivelazione choc: “Mio padre è morto poco dopo…”

Sabrina Salerno ha raccontato del suo rapporto con il padre anche nel programma Io e te di Pierluigi Diaco. In quell’occasione aveva rivelato qualche dettaglio in più sull’identità dell’uomo senza però fare il nome: “Quando un padre ti ignora rovina la vita al figlio. Mi ha ignorato a dieci, a venti, a trenta a quaranta, a quarantacinque anni. Mi diceva, ti ho fatto ma non c’entri niente con me. E non stiamo parlando di un poveretto”. Il padre è venuto a mancare il 15 luglio 2019 proprio quando i due avevano cercato di frequentarsi: “Il 15 marzo del 2019 l’ho chiamato e gli ho detto ti devo parlare. Lui all’inizio ha protestato, poi ci siamo incontrati, abbiamo parlato. Lui mi ha chiesto perdono, ho conosciuto la sua famiglia. Abbiamo iniziato un rapporto da padre e figlia, che è durato solo tre mesi, perché all’improvviso lui a luglio è morto”.



Sabrina Salerno non serba però nessun rancore nei confronti del padre: “È stato difficile non provare rancore, ma è stato l’unico modo per salvare lui e me. Salvando lui gli ho dato la possibilità di chiedere perdono e io di riuscire a farlo. È stato un processo lungo perché c’è stata una mancanza di 40 anni e passa. La rabbia è distruttiva e fa male a chi la prova e va a inficiare in maniera negativa anche nella vita privata. Un problema con i genitori te lo parti dietro tutta la vita e il mio compagno infatti è un santo”.