Sabrina Salerno e Jo Squillo sono tra le protagoniste della nuova puntata di “Techetechetè“, il programma di video-frammenti della Rai che oggi, martedì 18 agosto 2020, è interamente dedicata ai duetti della musica italiani. Tra questi una menziona particolare merita quello che le due cantanti hanno portato in gara al Festival di Sanremo del 1991: il brano in questione si chiamava “Siamo donne”, diventata una hit e considerato anche quasi un inno moderno dell’universo femminile. Un successo straordinario nonostante la stroncatura della critica che ha permesso alle due cantanti di farsi conoscere e apprezzare dal grande pubblico al grido di “siamo donne oltre alla gambe c’è di più”. E lo sa bene Jo Squillo che proprio quest’anno intervista da Il Messaggero (data 5 febbraio 2020) ha dichiarato sulla partecipazione come ospite dell’amica Sabrina Salerno: “mi meraviglio che Amadeus abbia iniziato il Festival senza ricordare quel brano o usarlo per raccontare la lotta per le donne. L’ho scritta 30 anni fa e da allora è considerata un inno alla femminilità. È ancora molto amata, l’ho subito pensata come una canzone femminista”.
La Jo Squillo si lamentava dell’assenza in scaletta del brano diventato uno dei più famosi del Festival; una canzone di protesta che a distanza di anni ha ricordato così: “allora ero incazzata perché non davano spazio alle donne e ci trattavano male. Non è cambiato nulla. Non ci potevano vedere a me e Sabrina. Eravamo troppo donne, troppo fighe, troppo toste. Gli facevamo paura. Ci hanno passate in scaletta all’una di notte. E abbiamo fatto ascolti da diciotto milioni di spettatori, numeri dell’altro mondo. Il giorno dopo ci hanno dato una decina di guardie del corpo”.
Sabrina Salerno e Jo Squillo: 20 anni da “Siamo donne”
“Siamo donne” di Sabrina Salerno e Jo Squillo è stato sicuramente uno dei momenti cult del Sanremo 1991, ma anche delle successive edizioni e a pensare che Jo voleva fare anche ben altro sul palcoscenico del Teatro Ariston: “volevo bruciare delle banconote sul palco, mi fermò Sabrina. Venivo dal punk. Ero e sono ancora oggi contro un sistema discografico che mercifica la musica. Dal canto suo Sabrina Salerno, che proprio quest’anno è tornata a Sanremo 2020 nelle vesti di co-conduttrice, intervistata da Il Fatto Quotidiano ha confessato: “non ho mai guardato l’edizione di Siamo donne, mi imbarazzo, però ricordo il commento finale di Vincenzo Mollica: ‘Il duetto Salerno-Jo Squillo è l’ unico momento divertente del Festival di quest’ anno’. Contenti gli altri concorrenti In quell’ edizione sono diventata molto amica di Mietta e Umberto Tozzi”. Parlando poi del brano ha sottolineato come in quegli anni era presa dalla carriera: “pensavo solo a correre, correre, senza mai fermarmi; c’ erano giorni in cui mi svegliavo e non sapevo il giorno della settimana e la città nella quale mi trovavo. Totalmente incosciente. Anzi: io e Jo, due incoscienti desiderose di farsi notare”.