Due dei tre sacerdoti rapiti in Nigeria nei giorni precedenti il Natale sono stati rilasciati. Il 27 dicembre è stato liberato padre Mark Ojotu, della diocesi di Otukpo, nello Stato orientale di Benue. Era stato catturato il 23 dicembre. Nella stessa notte è tornato in libertà anche don Sylvester Okechukwu, della diocesi di Kafanchan, nello Stato di Kaduna, nel sud, rapito il 20 dicembre. C’è ancora angoscia per padre Christopher Ogide, della parrocchia di Maria Assunta di Umuopara, nella diocesi di Umuahia, nella regione meridionale di Abia. Sequestrato il 17 dicembre, di lui non si ha ancora nessuna notizia.
La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre ha stimato che nel 2022 sono stati rapiti 42 sacerdoti, di cui 28 nella sola Nigeria. Di questi 42 rapimenti, 36 si sono conclusi con il felice esito della liberazione dell’ostaggio, sebbene molto spesso i sacerdoti siano stati sottoposti a un regime di prigionia non facile da sostenere. Il mese di dicembre ha assistito più di ogni altro a un’escalation di violenza nei confronti dei sacerdoti, con la sola eccezione di luglio che ha contato ben sette rapimenti. A dicembre infatti, i dati parlano di tre rapimenti in appena cinque giorni, un picco di violenza verso i presbiteri e gli operatori pastorali.
Nigeria, escalation di violenza: 42 sacerdoti rapiti in un anno, liberati in 36
Sacerdoti rapiti in Nigeria, dietro il fenomeno delle violenze e dei rapimenti si celano bande criminali intenzionate a ottenere il denaro dei riscatti. Soldi che spesso vengono impiegati per acquistare armi da impiegare per razziare villaggi e perpetrare altre violenze. Il presidente della Nigeria Muhammadu Buhari ha dichiarato di aver portato avanti la settimana scorsa un raid aereo contro le bande, mentre fonti locali citate dal quotidiano Avvenire hanno parlato di una semplice rappresaglia in seguito alla morte di 15 militari per mano delle bande armate. Il governo del Paese ha dovuto riconoscere anche la “collaterale” uccisione di centinaia di civili in seguito al raid.
La fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre ha denunciato anche la morte di quattro sacerdoti in Nigeria, un bilancio al momento provvisorio, in seguito ai rapimenti portati avanti dalle bande armate. Ma le morti non sono circoscritte alla sola Nigeria: in Africa, due presbiteri sono stati uccisi nella Repubblica democratica del Congo, e due sacerdoti sono stati assassinati in Tanzania e Mozambico. La vittima in Mozambico è stata una suora comboniana italiana, morta in seguito a un assalto terroristico.