Non ci sono prove per sostenere che la Sacra Sindone sia medievale. Lo afferma una nuova analisi, frutto di un incontro multidisciplinare tra sindonologi, statistici e data analyst. Nel 1988 fu effettuata una datazione radiocarbonio sulla reliquia da molti ritenuta il lenzuolo funebre di Gesù, e conservata nel Duomo di Torino. Finora quella conclusione era stata considerata dalla maggior parte degli scienziati come confutazione dell’autenticità del telo, ma le nuove conclusioni dimostrano che la tesi pubblicata sulla rivista Nature non fosse affidabile. Di questo si discuterà il prossimo 23 maggio nell’aula magna del palazzo centrale dell’università di Catania. «La nostra analisi prova che non c’è evidenza definitiva che la Sindone sia medievale», ha dichiarato Benedetto Torrisi, come riportato da Repubblica. Questa nuova assunzione è stata riportata sulla rivista Archaeometry, edita per conto dell’Oxford Research Laboratory for Archaeology and the History of Art.



SACRA SINDONE, DATAZIONE DA RIFARE: “NON È MEDIEVALE”

In passato, tra il 1988 e il 2019, altri studi avevano messo in discussione i risultati pubblicati su Nature riguardo la Sacra Sindone. Il nodo principale ruota ancora attorno ai dati grezzi, che finora erano rimasti secretati. Oggi sono in possesso dei ricercatori dell’università di Catania grazie al coinvolgimento dei sindonologi Emanuela Marinelli e Tristan Casabianca. E ciò è stato importantissimo, come ha spiegato lo statistico Benedetto Torrisi dell’università di Catania. «Aver ottenuto i dati grezzi ha permesso di formulare diverse considerazioni: i laboratori hanno prodotto risultati differenti, non riconducibili allo stesso fenomeno». E Torrisi, come riportato da Repubblica, ha fornito una sua spiegazione: «Qualcosa è andato storto durante il processo di datazione, probabilmente poiché i campioni testati non erano omogenei». La datazione col metodo del radiocarbonio della Sacra Sindone, dunque, non è affidabile e ora si punta ad un’altra analisi per la datazione.

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