LE NUOVE RIVELAZIONI SULLA SACRA SINDONE DAL PATOLOGO ESPERTO DEL “MISTERIOSO TELO”: “È AUTENTICA!”

La Sacra Sindone è forse il reperto più famoso e importante delle possibili reliquie derivanti dalla Passione e morte in croce di Gesù: in una lunga intervista a “La Verità” l’esperto e professore patologo Pierluigi Baima Bollone torna a parlare del “sacro telo di lino” spiegando con prove non solo che la Sindone è autentica ma anche i motivi effettivi della morte del Cristo, oltre ad altri dettagli circa quelle ore terribili prima e dopo la crocifissione. Secondo la tradizione – sulla quale la scienza si interroga da decenni, tra risultati opposti – la Sacra Sindone è il lenzuolo funebre di Gesù, il telo di lino dentro cui venne avvolto il corpo dopo la deposizione dalla croce: come milioni di pellegrini hanno potuto vedere in occasione delle ostensioni di questi anni, la Sindone ha grandezza m. 4,41 x 1,13, e vi è impressa la figura di un uomo a grandezza naturale con segni di ferite e mutilazioni.

Già nel 2002 nella trasmissione Rai “Enigma”, il professor Baima Bollone – che si occupa di Sindone da oltre 50 anni – aveva spiegato che dagli esami approfonditi sul telo si poteva constatare i motivi della morte di Gesù: l’uomo sulla Sindone infatti sarebbe morto di «collasso ortostatico», ovvero l’accumulo di sangue nelle parti inferiori del corpo, unito però anche a 18 ore di «sofferenze psichiche, psicologiche e ischi, traumi e disidratazione che resero il sangue iper-denso tanto da provocare un’ischemia acuta e dolorosissima». Il professore dunque ipotizzò quanto effettivamente raccontano i Vangeli: Gesù venne arrestato alle ore 21 del giovedì e ucciso alle ore 15 del venerdì appena successivo. L’uomo che ha lasciato il “segno” sulla Sindone aveva gruppo sanguigno AB, un gruppo universale che apre ovviamente “teorie” sul tipo di umanità del Cristo, «era alto all’incirca 1.80m». Ma la cosa più importante che conferma il professore patologo è che dagli esami scientifici emerge come la Sacra Sindone sia «originale, viene dalla Tomba di Gerusalemme, ora all’interno della basilica del Santo Sepolcro».

IL “CASCO DI SPINE”, I CAPELLI LUNGHI DI GESÙ E GERUSALEMME: LE NOVITÀ SULLA SINDONE

Nel corso del dialogo con “La Verità”, Baima Bollone racconta diversi elementi relativi all’immagine della Sindone, a cominciare dal fatto che furono diverse persone ad occuparsi di quel telo dopo la crocifissione. «Gesù venne disceso dalla croce già morto» e la posizione è quella raffigurata sul Pastorale di Paolo VI, ovvero «appeso alla croce e abbandonato su sé stesso irrigidito in modo che gli arti inferiori risultino simmetrici». Da qui sarebbe poi nata la “leggenda” del Cristo zoppo in diverse monete bizantine, racconta ancora l’esperto docente.

Nella Sacra Sindone vi sono poi segni chiari di chiodi su un polso e in corrispondenza dei due piedi mentre Baima Bollone “corregge” il racconto sulla corona di spine spiegando come molto probabilmente si trattasse di un «fitto casco di spine». Si evince poi che furono posizionate delle monete sugli occhi di Gesù nella tomba – e questo significa che anche i romani ebbero a che intervenire durante la sepoltura in quanto non rientra nella tradizione ebraica – come si conferma il particolare fisico del Nazareno dei lunghi capelli. Leggende sono invece che Cristo fosse biondo «non abbiamo prove», o che avesse la bocca inzuppata di aceto: verissimi invece sono i segni della flagellazione, «su tutto il corpo tranne che nei due avambracci». Da ultimo, il patologo Baima Bollone spiega come la Sacra Sindone abbia viaggiato da Gerusalemme circa 2mila anni fa (dunque bocciando definitivamente la ricerca del 1988 che parlava di formazione medievale del telo, ndr) fermandosi prima fuori dall’Europa e poi in Francia a Lirey nel 1353: circa cento anni dopo, a Chambery la Sindone divenne proprietà dei Savoia che ne furono proprietari fino al 1983 quando morì l’ultimo re d’Italia, Umberto II.