L’Italia, con il suo governo, ha respinto l’operazione di acquisto da 1,8 miliardi di dollari da parte del gruppo francese Safran del ramo dei sistemi di controllo di volo della Collins Aerospace. Come reso noto da Reuters, che cita una fonte dell’esecutivo Meloni, c’è grossa preoccupazione circa i posti di lavoro ed i contratti per il programma Eurofighter. Entrando nel dettaglio della vicenda, Safran non avrebbe fornito le garanzie del caso per quanto concerne il mantenimento delle linee di produzione in Italia. Da qui la decisione del governo di utilizzare il golden power. La conferma è arrivata direttamente dalla società transalpina, che ha reso noto il veto all’acquisizione di Microtecnica, ossia la filiale italiana di Collins Aerospace.
L’Italia usa golden power su Microtecnica: stop a Safran
Come evidenziato dal Sole 24 Ore, si tratta di un caso piuttosto raro nei confronti di un’azienda dell’Unione europea. Il maggiore azionista di Safran è lo Stato francese con una quota dell’11,2 per cento: “Safran rimane impegnato nell’operazione e sta lavorando con tutte le parti per decidere quali altri passi compiere. Ulteriori informazioni saranno fornite ove opportuno”. Il Financial Times ha rimarcato che secondo il provvedimento italiano un’indagine governativa “non consente di concludere in modo definitivo” che Safran “darebbe la necessaria priorità alle linee di produzione industriale di interesse per la difesa nazionale”. “Presumono il peggio delle nostre intenzioni, cioè che non sosterremo equamente o non daremo priorità all’Eurofighter”, ha detto al quotidiano il direttore generale di Safran Olivier Andries dicendosi sorpreso della decisione. “E’ un po’ ironico poiché siamo già fornitori dell’Eurofighter e di altri programmi di difesa italiani tramite varie filiali”, riporta l’Ansa.