Il veto dell’Italia all’acquisizione di Microtecnica da parte di Safran dimostra che il consolidamento della difesa nell’Unione europea è un sogno lontano. Lo mette nero su bianco il Financial Times, secondo cui la decisione del governo Meloni è l’ultimo colpo in un rapporto sulla sicurezza che è spesso teso. Safran per il governo italiano è una “minaccia eccezionale” per la sicurezza nazionale a causa del suo interesse ad acquistare il piccolo fornitore aerospaziale torinese. L’azienda francese, che fornisce componenti ad esempio per l’Eurofighter, aveva presentato un’offerta di 1,8 miliardi di dollari per acquistare le attività di controllo e attuazione del volo di Collins Aerospace, che possiede l’italiana Microtecnica, specializzata nella produzione di attuatori per il controllo del volo, sistemi che fanno muovere elementi come i flap alari di un aereo. Per il Financial Times la decisione del governo italiano è notevole non solo per la virulenza del linguaggio usato. “È stata sorprendente perché per quasi 40 anni Microtecnica è stata di proprietà di una serie di società statunitensi. Proprio nel momento in cui l’Europa chiede un maggiore consolidamento del suo frammentato settore della difesa, Roma ha considerato una minaccia un’azienda posseduta in parte da un alleato dell’Ue: il governo francese, che detiene una partecipazione dell’11% in Safran“.



Si tratta solo dell’ultimo colpo ad un rapporto spesso teso tra Francia e Italia per quanto riguarda la difesa. Le relazioni sono gelide da quando Francia e Germania hanno scelto di lanciare un futuro programma di aerei da combattimento nel 2017 senza coinvolgere l’Italia. “Gli italiani si consideravano un attore importante per gli aerei da combattimento e non sono stati nemmeno consultati“, ha dichiarato un dirigente che all’epoca lavorava con il settore della difesa italiano. Poco dopo, l’Italia ha finito per aderire al programma di caccia rivale messo a punto dal Regno Unito, che pure era stato escluso. Il Financial Times ricorda anche il tentativo fallito di Fincantieri di acquistare il cantiere navale francese Chantiers de l’Atlantique dalla sudcoreana STX, sempre nel 2017. La Francia nazionalizzò il cantiere navale per ostacolare l’acquisto. Nel 2019 Parigi deferì l’affare alla Commissione per la concorrenza di Bruxelles. Due anni dopo, l’operazione fallì prima che l’indagine della Commissione fosse conclusa.



SAFRAN-MICROTECNICA: “VENDETTA” ITALIA O REALE MINACCIA?

La sensazione che nella decisione del governo italiano su Microtecnica ci sia un elemento di rivalsa è difficile da evitare, ma secondo il Financial Times “l’Italia è stata attenta a non assumersi la responsabilità esclusiva del veto. Ha chiesto il parere del governo tedesco, che ha espresso preoccupazioni sulla continuità delle forniture per i programmi dei caccia Eurofighter e Tornado. Poiché Safran fornisce un importante concorrente, l’aereo da combattimento Rafale di Dassault, questo potrebbe essere un rischio, è stato suggerito“. L’Italia si è poi spinta oltre, avvertendo che Safran potrebbe perseguire “logiche commerciali non allineate con le esigenze della  della difesa italiana“. Ma che senso avrebbe per Safran acquistare un’azienda per poi sabotarla? Secondo gli addetti ai lavori, una delle tre linee di produzione italiane potrebbe essere vulnerabile alla scadenza delle garanzie occupazionali, ma Safran deve fornire clienti concorrenti senza pregiudizi in tutte le sue attività, e questo non è diverso. C’è poi un’altra possibile spiegazione per le riserve tedesche e italiane, che però non ha nulla a che fare con i caccia Eurofighter o Tornado.



Potrebbe essere legata ai rispettivi ruoli nei programmi europei di aerei da combattimento in competizione tra loro. Infatti, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, i governi sono desiderosi di garantire la sovranità nelle capacità di difesa critiche. Pertanto, se Safran riuscisse ad acquisire l’unità Collins, gran parte delle capacità dell’Ue in materia di controllo e attuazione del volo finirebbe in mani francesi, afferma una persona a conoscenza della posizione italiana. “I tedeschi non erano contenti di questo e nemmeno gli italiani“, ha aggiunto. L’Italia potrebbe, altresì, tener conto delle conseguenze del suo coinvolgimento nel programma britannico-giapponese-italiano Global Combat Aircraft. Secondo gli addetti ai lavori, l’acquisizione di Microtecnica da parte di Safran potrebbe indebolire le possibilità di influenza dell’Italia in questo ambito. Ma comunque potrebbe essere raggiunto un compromesso. Qualunque sia l’esito, conclude FT, “la saga di Microtecnica è la prova di quanto sarà difficile realizzare le ambizioni europee di un’industria della difesa meno frammentata“.