Si è svolta oggi l’udienza a Caltanissetta a carico di Silvana Saguto, ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, accusata di essere stata a capo di un sistema illegale in merito alla gestione dei beni sequestrati alla mafia. La procura, al termine di una durissima requisitoria condotta dai pm Maurizio Bonaccorso e Claudia Pasciuti, ha avanzato la richiesta di condanna a 15 anni e 10 mesi a carico della donna ed ha chiesto anche l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici. In aula era presente anche il procuratore Amedeo Bertone. Secondo i pm, la Saguto sarebbe stata una “figura centrale di un vincolo associativo stabile” composta dalla presenza, oltre a lei, anche di Carmelo Provenzano e Nicola Santangelo, rispettivamente docente e coadiutore giudiziario e amministratore giudiziario. Stando al pm Bonaccorso, spiega Il Fatto Quotidiano, “la prova del vincolo associativo stabile emerge dalla frequenza dei rapporti dei soggetti”, ed ha aggiunto che “emerge un quadro desolante con pubblici ufficiali che hanno tradito la loro funzione. E tra loro ci sono magistrati, colonnelli, il tutto per il perseguimento di interessi privati”.
SAGUTO, CHIESTI 15 ANNI E 10 MESI: REQUISITORIA PM CALTANISSETTA
E’ lo stesso pm di Caltanissetta, nel corso della sua requisitoria, che si è lasciato andare ad un commento personale asserendo: “Non so come finirà, magari Nicola Santangelo e Carmelo Provenzano verranno assolti, ma per questa vicenda dovranno vergognarsi a vita”. Oltre alle richieste di condanna per la Saguto, la procura ha chiesto anche 12 anni e 3 mesi di reclusione per l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, amministratore giudiziario; 9 anni e 10 mesi per Lorenzo Caramma, marito di Silvana Saguto; 11 anni e 10 mesi per il professor Carmelo Provenzano; 6 anni per l’ex prefetto Francesca Cannizzo; 2 anni e 6 mesi per l’ex giudice della sezione misure di prevenzione Lorenzo Chiaramonte. Le richieste di condanna hanno interessato, tra gli altri, anche il figlio della Saguto, mentre per il padre dell’ex magistrato, Vittorio Pietro Saguto, è stata chiesta l’assoluzione. Sempre nel corso della lunga requisitoria, il pm ha anche parlato di un sistema “perverso e tentacolare”, “creato e gestito” da Silvana Saguto che “ha sfruttato e mortificato il suo ruolo di magistrato”. A detta del pm però, “è sbagliato parlare di processo all’antimafia”.