Sal Da Vinci è stato ospite nel corso della puntata odierna di “Vieni da me”, la trasmissione di Rai Uno condotta da Caterina Balivo e in onda dal lunedì al venerdì a partire dalle 14. Il cantante, nato a New York e dunque in possesso di duplice cittadinanza, ha raccontato ai presenti in studio e a tutti i telespettatori che seguivano la diretta la sua storia d’amore con la moglie Paola, partendo dalla sua genesi. “Le ho provate tutte per fare colpo su di lei, visto che ha un anno in più e, dalle nostre parti, di solito è l’uomo che deve essere più grande. Lei non mi filava, mi chiamò pure ‘criaturo’, ma io sono testardo. Feci amicizia col padre, che possedeva un acquario. Gli portai delle aragostine, ma fu un disastro con i suoi polipetti! Alla fine, poi, lei cedette e quest’anno festeggiamo 28 anni di matrimonio”. Occhi lucidi e lacrime trattenute a stento per l’artista, sinceramente commosso di fronte alle telecamere nel ripercorrere gli anni passati accanto alla sua dolce metà, con quest’ultima che si è resa protagonista di un gesto davvero commovente.



SAL DA VINCI: LA LETTERA D’AMORE DELLA MOGLIE

Paola, infatti, ha scritto una lettera d’amore a suo marito Sal Da Vinci, di cui riportiamo i passaggi salienti. “Stiamo insieme da quando siamo ragazzini e sembra che abbiamo vissuto quattro vite. Ti sbattevi per racimolare soldi, eri testardo e cocciuto, ma ti ho amato e ti amo ancora per questo. Sei tu che hai dato un senso alla mia vita. Ti amo, a volte penso di non dirtelo abbastanza. Quando guardo i nostri figli vedo te. Sei l’unico uomo che avrei potuto amare. Parole che hanno fatto breccia nel cuore dell’artista newyorkese (“Mi si chiude la gola, guardate quant’è bella. Lei sembra più giovane di me, anche se è più grande”), che ha svelato: “Alla fine degli anni Ottanta ci fu un buio totale artistico per me. Non nasco come cantante, ma come attore. Quindi non sapevo cosa fare. Visto che ero orgoglioso e testardo, volevo cavarmela da solo. Sono stato senza soldi, ma insieme alla mia attuale moglie decidemmo di comprare delle collane e venderle in casa tra amici. Così mi mantenevo, non volevo che la mia fidanzata pagasse per me, per me le donne non devono pagare. Non chiesi aiuto a mio padre perché volevo farcela da solo”.

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