Tra gli ospiti della lunga diretta di Noi e…” con Mara Venier su Rai 1 – l’evento tradizionale dedicato alla raccolta fondi a favore di Unicef, quest’anno dedicato ai bambini – c’è stato anche Sal Da Vinci che si è lasciato andare in una piccola intervista con la zia d’Italia partendo (quasi naturalmente) dalla sua nascita avvenuta per purissimo caso negli Stati Uniti a causa degli impegni musicali del padre: “papà Mario – racconta Sal Da Vinci – era in tournée e non voleva lasciare mia madre a Napoli a partorirmi da sola“, così se la portò con sé dando la possibilità ad un inconsapevole Sal di nascere dall’altra parte dell’oceano; salvo poi – precisa – “tornare subito in Italia e crescere nel quartiere Chiaia di Napoli”.



Sal Da Vinci: “La musica di Pino Daniele mi ha rapito completamente quando avevo 7 anni”

Andando avanti nel suo racconto, Sal Da Vinci si lancia in un’interessante riflessione sull’amore e sui rapporti familiari, sostenendo che – secondo lui – “la famiglia è il punto focale del viaggio dell’amore” con un sentimento che altrimenti “rischia di diventare una cosa antica racchiusa in un luogo segreto” sottolineando che “noi siamo qui per amore e per quello viviamo”. Ma tornado al suo passato, Sal Da Vinci ricorda che “sono cresciuto con la musica napoletana, ma a 7/8 anni sono stato rapito completamente dal grande Pino Daniele che mi ha dato la possibilità di conoscere ed aprire la mente”, ricordando quando “mio padre in auto metteva sempre i grandi cantanti, ma io con la mia paghetta settimanale mi comprai una stereo 7 di Pino Daniele e quando lui scendeva la mettevo subito nella radio, subito a papà non piaceva, ma poi ha imparato ad apprezzarlo”.



Mentre passando al suo presente, Sal Da Vinci ricorda di avere “tre nipoti” con il più grande – Salvatore – che “è identico a me” per poi riflettere sul fatto che “i figli si amano, ma i nipoti si adorano. Quando sei giovane – spiega – pensi a costruirti il tuo futuro e quando nascono i tuoi figli ti perdi delle sfumature, ma poi con i nipoti ti godi tutte queste cose perché non hai più altro a cui pensare”.

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