Lo ha confermato lo stesso Beppe Sala, la notizia “boom” dell’incontro a Marina di Bibbiona tra il fondatore M5s Beppe Grillo e il sindaco di Milano non è una fake news: «La giornata al mare da Beppe Grillo è stata molto piacevole e interessante. Abbiamo parlato di tante cose ma non di ciò a cui tanti pensano e cioè delle elezioni milanesi (ah, ottima cucina…)». Così su Twitter il sindaco dem, da molti considerato assieme a Giorgio Gori (sindaco di Bergamo) e Stefano Bonaccini (Governatore Emilia Romagna) il potenziale futuro candidato alla guida del Partito Democratico allontana l’ipotesi di un incontro per le prossime Elezioni Comunali a Milano (avverranno l’anno prossimo, esattamente come a Roma) ma è evidente che resta il dato politico di una giornata dai contenuti “top secret” da due big della politica nazionale teoricamente agli “opposti”. Il sindaco milanese ancora non ha sciolto le sue riserve in merito ad una potenziale ricandidatura e l’incontro con Grillo – riportano diversi retroscena – potrebbe essere un indizio importante sulla convergente alleanza tra grillini e dem nella capitale economica d’Italia, finora tutt’altro che terra di conquista per 5Stelle: la stima reciproca tra i due “Beppe” è nota da tempo ma il dialogo fitto di questi ultimi tempi potrebbe significare sì una convergenza su Milano ma anche disegni potenzialmente più ampli per il futuro della politica italiana post-Covid e post-Governo Conte.



I DUE “BEPPE” E LE STRANE MOSSE PD-M5S

Il voto su Rousseau tra oggi e domani, oltre a dare il via libera alla ricandidatura di Virginia Raggi, prevede anche l’alleanza a livello locale con il Pd: il doppio quesito sta dividendo le diverse anime del M5s ma rappresenta un’apertura fortemente voluta da Beppe Grillo per il futuro di un “movimento” che deve aprirsi a ben più di un semplice partito anti-casta (come illustrato nel criptico video-manifesto pubblicato ieri dall’ex comico). In tutto questo l’incontro con Sala non fa che esacerbare gli animi all’interno del Movimento, in primis quello milanese con l’ex candidato sindaco nel 2016 Gianluca Corrado (oggi capogruppo M5s a Palazzo Marino, ndr) che attacca «alleanza col Pd? Non sarebbe la cosa giusta. Siamo una democrazia diretta, se chi ha la responsabilità di decidere riterrà diversamente, l’ultima parola dovranno comunque averla gli iscritti con Rousseau». Franano anche dall’area dem, con l’attacco del Centrodestra e di Italia Viva contro l’eventuale ticket Grillo-Sala tanto a Milano quanto in ambito nazionale pur dopo l’esperienza giallorossa del Governo Conte-2. «Sala va a baciare la pantofola a Grillo in cerca di sostegni per la sua ricandidatura milanese o per un nuovo ruolo romano – attacca provocatoriamente l’eurodeputato Fdi Carlo Fidanza -? Quel che è certo è che da quei due non potrà nascere nulla di buono per Milano». Secondo quanto spiegato oggi da Antonio Fanna nell’editoriale sul Sussidiario.net, «all’asse Conte-Zingaretti risponde dunque il dialogo tra i due Beppe, con il sindaco Pd sempre pronto a sostenere un partito dei sindaci». La “mossa” di Grillo sarebbe quella di sbarazzarsi in un colpo solo dei Di Maio, Di Battista e dello sto Conte, avanzando un’area di Centrosinistra piuttosto ampia che “elimini” le attuale leadership dei giallorossi.

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