Beppe Sala torna all’attacco della Regione Lombardia. Il sindaco di Milano da giorni lancia critiche al governatore Attilio Fontana e la sua giunta per la gestione dell’emergenza coronavirus. Ad esempio, ha definito come un «disastro» quella delle Rsa. «Voto insufficiente» alla Lombardia, da cui si attende ora una gestione molto attenta. «Ma il disastro è già fatto», la stilettata di Sala. Riguardo all’assessore al Welfare Giulio Gallera, ha la sensazione che «nella fase iniziale si sia montato un po’ la testa». Anche su di lui il giudizio è negativo. «Quando c’era bisogno assoluto di lui, credo facesse tre-quattro presenze televisive al giorno». Sala si definisce un teorico della competenza e dell’esperienza, motivo per il quale ritiene che chi abbia guidato la sanità lombarda «non aveva questa preparazione». Il riferimento è a Luigi Cajazzo, che secondo Sala non aveva «l’esperienza settoriale per gestire una situazione così difficile». E su Gallera ha aggiunto: «È in politica da una vita, ma si è trovato a gestire una situazione più grande di lui. Ha fatto una serie di errori».
SALA VS REGIONE LOMBARDIA PER GESTIONE EMERGENZA CORONAVIRUS
Ma Beppe Sala nell’intervista a Il Giorno ha dato anche atto che «la situazione non era semplice da gestire». Ora non pretende «un’ammissione di responsabilità da parte della Regione, ma un riconoscimento di ciò che non va». Questo per il sindaco di Milano sarebbe importante «per avere certezza, da lombardo, che si metterà mano ai problemi». Ad esempio, ritiene che il presidio territoriale sanitario in Lombardia sia «debolissimo». E quindi auspica una «riforma del sistema sanitario che» non sia «di facciata». Ma Beppe Sala ha espresso un voto anche sulla gestione dell’emergenza coronavirus da parte del governo. Ed è un misero 6, anche se resta comunque una sufficienza. Ma il sindaco di Milano ha aggiunto che «il difficile inizia ora», quindi le prove per l’esecutivo non sono di certo finite. Invece sugli Stati generali ha spiegato che «quando c’è da riflettere sul futuro del Paese chi sta sul territorio sparisce».