Salaì, Gian Giacomo Caprotti, chi è? Sarà questa una nuova figura, un po’ controversa, che farà capolino nella serie internazionale dal titolo Leonardo in onda su Rai1, e proprio perché nel periodo milanese del genio toscano, ritroviamo questo misterioso allievo al suo fianco. In realtà alcuni sono pronti a giurare e riportare fonti riguardanti una loro liason amorosa, mentre altri parlano di lui come di qualcuno che ha spinto Leonardo addirittura al confine tra etico e non. Ma chi è di preciso Gian Giacomo Caprotti detto Salaì (da Salaino e addirittura Diavolo)? Il pittore e scultore entrò nella bottega di Leonardo a Milano segnando la vita del maestro che spesso scrisse di lui nei suoi quaderni definendolo addirittura “ladro, bugiardo, ostinato, ghiotto” per tutto quello che riusciva a fare e combinare.
Salaì allievo o amante di Leonardo da Vinci?
E’ nel 1494, quattro anni dopo il suo arrivo, che comparve per la prima volta il nome di Salaì nei suoi scritti riferendosi proprio al Caprotti ma questo non evitò a Leonardo da Vinci di legarsi così tanto a lui da riporre in quel giovane tutta la sua fiducia. Fu Salaì a seguire il maestro in tutti i suoi viaggi, da Milano a Venezia, poi a Firenze, ma non in quello che lo lo portò a Cloux, la città francese dove trovò la morte. Solo quando le sue condizioni si aggravarono il giovane pittore corse al suo capezzale. Proprio lui fu nominato fra gli eredi nel testamento di Da Vinci ricevendo solamente metà della vigna in Porta Vercellina. Il 19 gennaio 1524 Caprotti morì e fu proprio nella diatriba per l’eredità che venne a galla che in suo possesso c’erano alcuni capolavori di Leonardo. Ancora oggi gli studiosi si chiedono se si tratti solo di copie firmate dal Salaì o se davvero siano originali.