Tra le tante direttive europee che hanno acceso il dibattito politico c’è quella sul salario minimo garantito. L’Italia non è riuscita ancora a recepire la direttiva dell’estate scorsa e a portare il salario minimo a 9 euro l’ora.

Intanto però in Germania il salario minimo esiste già ed è attualmente fissato a 12 euro l’ora. Berlino ha deciso di recepire la direttiva Europea innalzandolo fino a 14 euro all’ora. L’Europa corre a due velocità.



Salario minimo: la Germania difende i diritti dei lavoratori

Le scelte tedesche non sono soltanto quelle di un paese molto coraggioso e votato alla difesa dei diritti dei lavoratori, ma si tratta di una diretta conseguenza dell’incremento dell’inflazione che ha raggiunto un picco elevatissimo nel 2022. I prezzi al consumo, il cosiddetto CPI, hanno registrato un incremento del 10,4% su base annua.



A marzo 2023 il prezzo al consumo si è attestato al 7,4% il che significa che, pur essendo inferiore rispetto all’anno scorso, resta comunque troppo alto. Il salario minimo in Germania è stato comunque introdotto ben otto anni fa sospinta del partito socialdemocratico e inizialmente era fissato a 8,50 per ora lavorata adesso il salario minimo è stato quasi raddoppiato.

Nonostante il coraggio del partito tedesco a capo del governo, molte aziende reputano la richiesta irrealistica e non sono ancora pronte ad effettuare variazioni contrattuali ai propri lavoratori.

In Italia invece si va verso tutt’altra direzione. Giorgia Meloni ha valutato il salario minimo come uno specchietto per le allodole dichiarando che questo sposta l’attenzione dei lavoratori verso questioni di poco conto poiché ciò che interessa più di tutti è la tassazione sul lavoro.



Salario minimo: “specchietto per le allodole” secondo Giorgia Meloni

L’Italia però ha un obiettivo che punta ai 9 euro lordi allora, proposto soprattutto dal movimento 5 stelle. Un salario che, se confrontato a quello della Germania resta comunque molto basso. La paga tra Italia e Germania di un 30% in meno, ma è anche vero che la Germania ha quasi il doppio di produzione del PIL.

In Italia i contratti nazionali collettivi prevedono comunque le stesse tutele della proposta del salario minimo avanzata dal movimento 5 stelle, ma l’applicazione di questi contratti è veramente complessa.

Secondo alcuni, la legge sul salariouhj garantirebbe a tutti gli stessi diritti e potrebbe essere applicata su larga scala. Secondo altri invece la legge sul salario minimo non cambierebbe lo stato delle cose attuali dato che la maggioranza dei contratti stipula già i 9 euro all’ora. E allora dove sta la verità? E perché in Italia non si riesce a intervenire su entrambe le cose? La tassazione sul lavoro è stata sempre una problematica portata avanti dalla destra moderata, il governo Meloni ci metterà mano? E cosa vieterebbe di agire anche in favore su una legge che contempli il salario minimo retribuito?