Il trattamento economico complessivo garantito dalla retribuzione contrattuale è migliore di quello che scaturirebbe dal salario minimo. Lo rileva uno studio Adapt, firmato da Michele Tiraboschi e Francesco Lombardo. I due esperti hanno esaminato 11 contratti collettivi nazionali tra i più applicati, nei settori forti e deboli, per estrapolare il trattamento economico complessivo. Il risultato, spiega il Sole 24 Ore, è evidente: nessuno di questi undici Ccnl maggiormente applicati prevede una retribuzione inferiore alla tariffa dei 9 euro lordi omnicomprensivi proposti con il salario minimo. Infatti, gli 11 accordi collettivi nazionali più applicati prevedono in media un trattamento economico di 10,29 euro l’ora, con un minimo di 9,25 euro. Quindi, siamo a livelli superiori rispetto ai 9 euro previsti dalla proposta di legge per introdurre in Italia il salario minimo legale.



Pertanto, anche se il lavoro povero esiste, questo è causato da elementi come diffusione del lavoro irregolare, alto numero di contratti cosiddetti pirata, uso distorto di istituti giuridici, come i tirocini extracurriculari. Si può prendere come riferimento i riders con bici livello I, una delle figure professionali più frequenti nei livelli di inquadramento più bassi dei contratti collettivi nazionali. Per costoro il Ccnl della Logistica, trasporto merci e spedizione prevede un trattamento complessivo di 11,20 euro.



STUDIO ADAPT: CONTRATTI BATTONO SALARIO MINIMO

C’è anche l’esempio dell’imballatore della distribuzione moderna organizzata e l’addetto macchina al confezionamento dell’industria alimentare. I Ccnl stipulati stabiliscono trattamenti economici complessivi, rispettivamente, di 10,25 euro e 11,11 euro. La media di questi undici Ccnl è 10,29 euro, che parte dai 9,25 euro di una guardia giurata inquadrata al quarto livello del Ccnl vigilanza privata fino agli 11,34 euro di un operatore di laboratorio di livello E2 di Ccnl chimica-farmaceutica. Il focus Adapt evidenzia che i contratti analizzati, già solo considerando le ipotesi che prevedono minimi tabellari, due scatti di anzianità maturati e i ratei delle mensilità aggiuntive si superano i 9 euro lordi proposti, e in cinque dei contratti presi in considerazione la retribuzione è superiore ai 9 euro lordi già solo considerando i minimi tabellari (chimica-farmaceutica, metalmeccanica industria, industria alimentare, commercio e tessile abbigliamento).



Pur prendendo a riferimento gli ultimi due livelli di inquadramento contrattuali, che però vengono usati poco, e lavoratori da poco tempo in azienda, eliminando l’aspetto degli scatti di anzianità, la situazione resta praticamente identica. Il Sole 24 Ore cita anche profili come caffettiere barista, cameriere ai piani d’albergo, addetto alla pulizia, il guardiano: degli undici Ccnl esaminati, nove garantiscono una retribuzione superiore alla cifra fissata dalla proposta di salario minimo legale. Ce ne sono due sotto di pochi centesimi, cioè Puliziamultiservizi (8,59 euro) e vigilanza privata (8,51 euro). La conclusione degli esperti è, dunque, che sì il lavoro povero esiste, ma la causa è, anche e forse soprattutto, la diffusione del lavoro irregolare per il quale i lavoratori sono privi di tutele, come quella del salario minimo, l’elevato numero di contratti pirata, discontinuità e frammentarietà dei rapporti di lavoro, basso numero di ore lavorate, uso distorto di istituti giuridic, come tirocini extra-curriculari.