Sono pronti a partire ufficialmente anche in questo 2025 i saldi invernali che ci accompagneranno nel corso del prossimi mesi dandoci la possibilità di risparmiare dopo le enormi spese affrontate per le festività natalizie e come sempre torna l’immancabile sondaggio condotto da Ipsos e Confesercenti per darci un’idea della propensione degli italiani all’acquisto: prima di entrare nel vivo del sondaggio, vale giusto la pena ricordare che i saldi invernali di questo primo mese del 2025 inizieranno più o meno ovunque il prossimo sabato 4 gennaio, salvo per la Valle d’Aosta in cui prenderanno il via già domani – giovedì 2 gennaio -; ma sarà la durata a variare da regione e regione e cliccando su queste parole troverete tutti i dettagli già definiti dal calendario.
Partendo da uno dei dati più interessanti sui saldi invernali 2025, secondo Ipsos e Confesercenti già circa il 46% degli italiani ha programmato un acquisto nel corso dei prossimi mesi, con un altro ottimo 50% che valuterà solamente a fronte delle effettive riduzioni di prezzo: dal conto di Confcommercio durante i saldi si genererà un giro d’affari di circa 4,9 miliardi di euro, con 16 milioni di famiglia in cerca di affari irripetibili e disposte a spendere in media 307 euro – oppure 138 a persona -; mentre Ipsos/Confesercenti stimano una spesa di circa 218 euro a famiglia, con picchi nel Centro della penisola e tra gli over 34.
I dati Ipsos/Confesercenti sui saldi invernali 2025: cosa acquisteranno gli italiani nei prossimi mesi
Interessante notare anche che i saldi invernali del 2025 sono stati indicati come appuntamento imperdibile da addirittura il 53% degli intervistati da Ipsos e Confesercenti contro un misero 20% che ha detto di preferire il novembrino Black friday; così come saranno soprattutto i negozi fisici ad andare per la maggiore rispetto ai – comunque sempre quotati – negozi online (rispettivamente scelti dall’81% e dal 54% degli intervistati).
Nel corso di questi saldi invernali, più della metà (esattamente il 51%) di cui intende fare un acquisto punterà soprattutto a maglioni e felpe – un dato che si accompagna a quel 30% di intervistati che dichiara di non aver ancora acquistato capi per l’inverno dopo il caldo autunno appena trascorso -, ma andranno anche particolarmente forte le scarpe di ogni tipo (indicate dal 49% degli intervistati); mentre più distanti troviamo anche i pantaloni e le maglie (tra il 31 e il 30 per cento), seguiti da intimo, camice, borse, capispalla, accessori ed abiti eleganti (tutti sotto il 28%).