Sono state redatte nuove disposizioni che hanno modificato radicalmente la normativa che attiene ai saldi dell’estate 2023, che prevede sconti sui prodotti messi in commercio. Esistono infatti regole rigide sulla trasparenza dei prezzi e sulle vendite presso i siti di e-commerce che prevedono sanzioni più pesanti in caso di pratiche commerciali scorrette. I saldi estivi 2023 partiranno il 6 luglio in tutta Italia. Ecco quali sono i consigli da seguire secondo l’Associazione dei consumatori Codacons.
Saldi luglio 2023: i consigli dell’associazione Codacons per i consumatori
L’associazione per i consumatori Codacons, ha ricordato già dal primo luglio alcune regole da seguire per i saldi estivi 2023 che partiranno il 6 luglio prossimo in tutta Italia.
Il decreto legislativo è stato approvato lo scorso 7 marzo e attua nell’ordinamento italiano la direttiva Europea 2019/201961 che prevede nuove disposizioni in grado di modificare integralmente la normativa sugli sconti per i prodotti messi in commercio, imponendo anche regole più rigide sulla trasparenza dei prezzi e sulle vendite online presso i siti di e-commerce, prevedendo anche sanzioni pesanti in caso di pratiche commerciali scorrette.
- Secondo la Codacons è necessario conservare sempre lo scontrino e ricordare che non è vero che i capi in commercio non si possono cambiare anche se sono stati acquistati durante i saldi.
Infatti i negozianti sono obbligati a sostituire l’articolo soprattutto se è difettoso. Se invece il cambio del capo non è possibile perché il prodotto è finito, si ha diritto alla restituzione dei soldi spesi e non ad un buono, come invece viene solitamente proposto dai commercianti durante i saldi. - Il tempo in cui è possibile cambiare il capo è di 60 giorni e non 7 o 8 giorni così come indicato da quasi tutti i negozianti.
- Le vendite devono essere realmente di fine stagione, quindi la merce posta in vendita alla voce saldo deve essere un avanzo di stagione e non fondo di magazzino. Questo elemento però è più difficile da controllare per il cliente.
- Un consiglio utile è quello di verificare i prezzi nei giorni che precedono i saldi così da valutare sia le proposte sugli scaffali che il prezzo e verificare effettivamente lo sconto praticato In modo da acquistare con più determinazione i capi di cui si necessita.
- Prima di acquistare qualsiasi capo è necessario avere le idee molto chiare, così da non essere influenzati dal negoziante.
- Secondo la Codacons è meglio diffidare dagli sconti superiore al 50%, soprattutto se questi vengono applicati all’inizio dei saldi in quanto potrebbero interessare fondi di magazzino.
- È inoltre preferibile non fare acquisti nei negozi che non espongono il cartellino indicando i prezzi precedenti, proprio in forza dell’attuale normativa molto più rigorosa rispetto alle annualità precedenti.
- È utile servirsi presso i negozi di fiducia in modo da poter verificare meglio i prezzi dei 30 giorni precedenti all’acquisto in periodo di saldi.
- È utile provare i capi, anche se non è obbligatorio.
- I pagamenti possono e devono essere effettuati in modalità tracciata anche durante i saldi, senza oneri aggiunti, soprattutto se l’importo complessivo supera i 30 euro, così come da disposizioni fiscali in materia di obbligo di utilizzare il POS per gli esercenti.
I clienti che possono riscontrare di aver effettuato un acquisto sbagliato anche a causa delle informazioni pilotate potrà chiamare i vigili urbani oppure potrà rivolgersi ad un’associazione dei consumatori.
Saldi luglio 2023: attenzione agli sconti farlocchi, le sanzioni
Si pone l’attenzione sugli sconti farlocchi che sono stati praticati dai commercianti che hanno deciso di alzare i prezzi prima di applicare la percentuale di sconto durante i saldi.
Infatti la normativa impone di applicare il prezzo originario, ma anche il prezzo più basso applicato nei 30 giorni precedenti.
Quindi, quando gli sconti divengono più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente da indicare quello riferito ai 30 giorni antecedenti all’avvio dei saldi. I commercianti che non si atterranno a questa regola andranno incontro ad una sanzione che va da 516 euro a 3098 euro.
Grazie al decreto legislativo appena varato, la normativa si applicherà non soltanto ai negozi fisici ma anche alle piattaforme di e-commerce così da garantire una maggiore trasparenza in favore dei diritti dei consumatori.