I saldi sono iniziati ma non mancano le polemiche dei commercianti. Il mercato dell’online infatti procede spedito, togliendo non pochi clienti a quello degli store fisici. E c’è anche qualche furbetto che usufruisce dei negozi per provare i capi che poi andrà ad acquistare sul web. A parlarne al Gazzettino è stato Alberto Cappelletto, titolare di un noto negozio di calzature a Treviso.



“Le foto alla vetrina non si possono impedire, ma sul discorso prova è diverso. Non ho imposto un costo per provare le mie scarpe ma ho più volte fatto notare ai clienti che non è proprio il massimo approfittare della competenza e della professionalità di un addetto alle vendite e poi comprare online. È sgradevole vedere gente che entra in maniera intenzionale per non comprare nel nostro negozio. Ci deve essere rispetto per le persone che lavorano e un minimo di decenza”, ha sottolineato. “All’estero molti negozi stanno facendo pagare una somma per la prova, che nel caso in cui poi acquisti viene scalata”.



Saldi, polemiche su chi compra online: la testimonianza di Cappelletto su prove e resi

Un fenomeno che preoccupa però maggiormente Alberto Cappelletto è quello dei resi. “È il problema più grande per noi. La gente compra senza pensare tanto si può rendere. Certo, ma il carburante, il lavoro, lo spreco di energia? Da un po’ di tempo i grandi player come Zara ed H&M fanno pagare il reso”. 

Una soluzione che anche il titolare del negozio di calzature stesso ha adottato per il suo shop online, nato sette anni fa per soddisfare la clientela lontana da Treviso. “Anche noi facciamo pagare il reso, perché il consumatore ha troppa libertà. Esistono magazzini pieni di roba resa da Zalando e Amazon. Uno spreco pazzesco”, ha sottolineato. L’invito, dunque, al di là dei saldi, è a fare acquisti in modo consapevole.