I saldi potrebbero durare tutto l’anno. È una delle novità per il mondo del commercio che potrebbero arrivare con il disegno di legge sulla concorrenza, su cui ancora non è arrivata una delibera finale dal Consiglio dei Ministri. Al momento, la normativa sui saldi è in mano alle Regioni, che hanno il compito di stabilire il calendario, la durata e la modalità, pur mantenendo in linea di massima un doppio appuntamento a livello nazionale nei mesi di gennaio e di luglio. Come si apprende dal quotidiano Il Messaggero, il nuovo provvedimento all’articolo 7 dovrebbe cancellare dall’elenco dei poteri regionali ogni riferimento a periodi e durata.
In questo modo, il disegno di legge sulla concorrenza dovrebbe eliminare le limitazioni e rendere quindi possibili i saldi in qualsiasi periodo dell’anno. Ciononostante, però, resterà chiara la definizione delle le vendite di fine stagione come quelle relative ai beni suscettibili di subire un deprezzamento. Non solo soltanto i saldi a essere interessati dal nuovo disegno di legge, però: novità anche per le vendite promozionali.
Saldi tutto l’anno assieme a vendite promozionali: le novità del ddl concorrenza
Le vendite promozionali sono proposte dai commercianti ai propri clienti attraverso sconti di prezzo e condizioni di vendita favorevoli. Pur con la parziale eccezione di alcune Regioni, le vendite promozionali sono al momento vietate a ridosso dei periodi dei saldi. Tramite il disegno di legge sulla concorrenza questa limitazione dovrebbe cadere, quindi sarà possibile avere contemporaneamente vendite promozionali e saldi. Nella pratica, le due modalità di vendita si potranno mescolare e sovrapporre.
Il disegno di legge attualmente in discussione dovrebbe intervenire anche sulle altre tipologie di offerte al consumatore, come per esempio la vendita di prodotti sottocosto. In questo caso, si prevede che gli operatori possano richiedere un’unica autorizzazione anche per esercizi situati in Comuni diversi. Non solo saldi tutto l’anno, nel disegno di legge rientrano anche gli ambulanti. Un tema che, secondo fonti citate dal Sole24Ore, sarebbe alla base del contrasto che ha impedito in via libera all’approvazione del ddl, che ora è in fase di esame in attesa di una delibera finale. In seguito all’intervento della Commissione Europea e dell’Antitrust si è stabilito che le concessioni abbiano una durata di dieci anni e siano rilasciate attraverso gare che potranno prevedere tra i criteri clausole sociali e a tutela delle piccole imprese. Sarà poi fissato il numero massimo di concessioni per singolo operatore di commercio ambulante, all’interno della medesima area di mercato.