Una festa in una casa privata sarebbe potuta costare caro ad alcuni giocatori della Salernitana, anche se la nota ufficiale del club sull’accaduto sembra aprire all’ipotesi della semplice “lavata di capo”. I fatti risalgono alla scorsa settimana: il 20 aprile Francesco Di Tacchio, capitano della squadra campana che gioca in Serie B, ha compiuto 30 anni e dunque ha invitato alcuni dei compagni a festeggiare con lui. Peccato che siamo in periodo di lockdown da Coronavirus, e gli assembramenti nelle abitazioni non fossero consentiti: così alcuni vicini particolarmente zelanti (o forse semplicemente “ligi al dovere” hanno pensato bene di avvertire i carabinieri. Che sono intervenuti, e hanno trovato parecchi dei calciatori della Salernitana: tra i citati Valerio Mantovani, Walter Lopez e Niccolò Giannetti ma anche e soprattutto Sofian Kiyine, Leonardo Capezzi e Jean-Claude Billong che hanno organizzato una grigliata e, non contenti, hanno immortalato tutto sui social network.



SALERNITANA, FESTA IN CASA: IN UK INVECE…

Bravate simili in epoca di isolamento da Coronavirus non sono nuove, e non sempre (anzi) coinvolgono personaggi famosi; tra questi hanno particolarmente fatto notizia le uscite notturne di Jack Grealish (che ha anche distrutto l’auto) e il “nostro” Moise Kean,che hanno violato la quarantena per andare a partecipare delle feste. In merito al party organizzato dai giocatori della Salernitana Marco Giuffredi, agente di Di Tacchio, ha gettato acqua sul fuoco intervenendo a TuttoMercatoWeb e sostenendo che, innanzitutto, la notizia è vecchia di una settimana e dunque “in questo periodo in cui non c’è molto da scrivere i giornali hanno ricamato un po’”; poi ha aggiunto che si parla di ragazzi che da mesi vivono in quarantena lontani dalle famiglie e, infine, ha aggiunto che oltre a osservare le regole alla lettera ci sono due giocatori che vivono nello stesso stabile del capitano e uno addirittura con lui, dunque la distanza da casa era di 20 metri.



Anche la stessa società campana ha minimizzato l’accaduto, pur non facendo sconti: nel comunicato si parla sì di un peccato di leggerezza e di ragazzi che “in tante altre circostanze hanno dato prova di rigore morale e senso di responsabilità”, ma si legge anche di comportamento da stigmatizzare e un fatto “che non ha giustificazioni in un momento in cui a tutti gli italiani viene chiesto di stare a casa”. Il club ha richiamato i suoi tesserati: dalla nota della Salernitana si intuisce dunque che la faccenda possa essere finita in questo modo, eppure potrebbe sempre essere possibile qualche ulteriore provvedimento come una sanzione economica o, addirittura, la perdita della fascia di capitano per Di Tacchio che ha organizzato la festa. Per questo però dovremo aspettare, intanto il campionato è fermo e non si ripartirà prima di giugno ma qualche novità in merito potrebbe arrivare nei prossimi giorni.

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