Andrea Sales, noto psichiatra e docente universitario, è stato intervistato stamane dal programma di Canale 5, Mattino Cinque, per trattare gli ultimi casi agghiaccianti con protagonisti giovanissimi. Da quelli che hanno massacrato un commerciante per 300 euro, fino al 15enne gettato sotto un treno a Seregno. “Cosa succede? Succede che ci sono modelli che non funzionano – le parole di Andrea Sales – famiglie che non funzionano e non c’è la misura della possibilità di una conseguenza. I ragazzi oggi vivono in una realtà che è una simulazione di realtà – ha continuato Sales – non sono consapevoli che per loro le cose hanno degli effetti”.
E ancora: “Il video del ragazzino spinto verso i binari è rappresentativo: in quel momento non c’è un’intenzione di buttarlo sotto il treno, non hanno il senso della misura, lo spingono per dargli un segnale per la felpa o la ragazzina forse. Il ragazzo che lo spinge poi è il primo che accorre, non ha il senso della misura”. E ancora: “Vi do un’indicazione, io tengo conferenze in giro e i genitori che vengono alle mie conferenze sono quelli che hanno meno bisogno, quelli problematici non si mettono in discussione, c’è una mancanza di valori e culturale, è un problema molto grosso”.
ANDREA SALES: “C’E’ UN PROBLEMA DI TV E YOUTUBE…”
Secondo Andrea Sales c’è un problema anche di contenuti proposti: “La tv, che dai ragazzini è sempre meno vista purtroppo, propone questi modelli, abbiamo visti critici e giornalisti che si sono spintonati alla tv, e poi c’è la tv non controllata che è Youtube, non è filtrata e propone altri modelli disfunzionali. Ormai tutto diventa importante quando è vetrina. I ragazzetti delle sassate sono contenti paradossalmente. Io ho tantissimi ragazzi in studio che purtroppo sono soddisfatti quando fanno rissa e vanno sul giornale, come se fosse un merito: questo è il sistema che non sta funzionando adesso”.
Andrea Sales si è poi espresso sulle votazioni a scuola e sulla proposta di abolire i voti più bassi: “Non c’è una regola che va bene per tutti, le situazioni sono fatte dalle persone. Serve che la scuola diventi solida ma dando strumenti agli insegnanti, bisogna capire quando un 3 può essere motivante o svilente, a volte i ragazzi fanno a gara per prendere il voto più brutto, può diventare un motivo di vanto. Bisogna capire come misurare le cose, serve fare una valutazione diversa”. E ancora: “Bisogna ragionare che non ci sono solo le famiglie per sviluppare la personalità. I figli assorbono da altre fonti. La questione è come dire che il figlio è una testa di rapa: non va detto come sentenza ma come motivo per ragionare e spronarlo, allora le cose sono diverse. Il voto non deve essere una sentenza ma uno strumento di valutazione per capire come migliorare che se ci pensiamo è come il carcere. Dipende tutto come vengono applicate le cose. Manca la formazione per i genitori. Mentre fino a 30 anni fa potevi replicare ciò che i tuoi genitori avevano fatto con te, ciò che facevano i nostri genitori non è più funzionale. Le punizioni non funzionano più. Bisogna dare loro degli strumenti, spesso ci dicono che non sanno cosa fare. Questa è una questione politica”.