Dura pochi minuti lo show di Alessandro Sallusti a Non è l’Arena, ma vale la pena di essere visto. Al termine dell’intervista a Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, ha preso la parola per rivolgere un’aspra critica. Poco prima di lui Myrta Merlino aveva duramente attaccato l’intervista di Zakharova, accusandola di aver sviato tutte le domande di Massimo Giletti. Ma la conduttrice ha usato il garbo che la contraddistingue. Invece il direttore di Libero si è lasciato andare ad una riflessione più dura nei toni, ma altrettanto condivisa, arrivando a salutare tutti e a interrompere il collegamento in diretta tv.
«Quando io ho saputo che tu andavi a Mosca ero molto orgoglioso del fatto di conoscerti e avere un buon rapporto con te», ha esordito il giornalista. Non è mancata una critica al collega: «Prima immaginavo che avessi parlato al popolo russo invece che al popolo italiano, poi ho capito di no e immaginavo che tu parlassi con Putin o un ministro, che facessi qualcosa per cui andare fieri della nostra libertà di informazione», ha proseguito.
FURIA SALLUSTI: “RINUNCIO A COMPENSO E ME NE VADO”
«Invece mi ritrovo, come ha detto con più gentilezza Myrta, in un asservimento totale alla peggiore propaganda che ci possa essere. Tra l’altro utilizzando gli utili idioti che non mancano mai». In questo caso il riferimento di Alessandro Sallusti è a Massimo Cacciari. «A inizio trasmissione ha elogiato la forza evocativa del Cremlino, il suo fascino. In quel palazzo sono stati organizzati, decisi e messi in pratica i peggiori crimini contro l’umanità del secolo scorso e di questo secolo. Quello è un palazzo di merda». Quindi, il giornalista si è rivolto nuovamente contro Massimo Giletti: «Tu dovresti avere il coraggio di dire ai tuoi interlocutori che il palazzo che hai alle spalle è un palazzo di merda, perché lì il comunismo ha fatto le più grandi tragedie del secolo scorso e di questo secolo».
Alessandro Sallusti ha concluso l’intervento attaccando anche gli altri ospiti: «E siccome fa tristezza vedere un giornalista che stimo venir chiamato, incombente da una cretina che non sa nemmeno di che cosa sta parlando, perché noi sappiamo cos’è la libertà e ce la difendiamo, io di fare la foglia di fico a quegli altri due co*lioni che hai di fianco (come Vladimir Solovyev, ndr) non ci sto, per cui mi alzo e rinuncio al compenso pattuito, ma a questa sceneggiata non voglio più partecipare».