Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano italiano Libero, si è raccontato in esclusiva durante la diretta di Un Giorno da Pecora, in onda su Rai Radio1, ospitato dai conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Raccontandosi, ha parlato di alcune cose private della sua vita, partendo dall’amicizia con l’ex leader del Pd Pierluigi Bersani, passando a quella con il collega Vittorio Feltri, senza dimenticare neppure Nicola Porro.



Partendo proprio da Bersani, Sallusti ha confessato che “siamo amici, almeno io mi reputo un suo buon amico” sostenendo che si tratta di “una persona molto interessante”. Racconta che “un paio di settimane fa mi ha invitato in una trattoria a Bettola” perché “tempo fa avevo pubblicato una sua foto che usciva con un regalo dal negozio di Louis Vuitton, che era per sua moglie, lui se l’è presa e io ho chiesto scusa pubblicamente”. Bersani le ha accettate, e l’invito a Sallusti serviva a seppellire l’ascia di guerra. Passando, invece, a parlare di Vittorio Feltri, racconta che hanno una buona amicizia anche se “con lui il concetto di amicizia è strano. A Vittorio”, confessa, “devo tantissimo, è stato lui a volermi a Libero. È uno dei tre giornalisti che hanno segnato la storia del giornalismo italiano”, creando il famoso “feltrismo”.



Sallusti: “Io in Rai? Non so condurre”

Passando ancora oltre, Alessandro Sallusti ha risposto alla domanda sulla sua possibile candidatura per diventare volto della Rai. “Non so condurre“, confessa, “e non credo di esser capace. Tanti anni fa però Berlusconi mi propose di fare una striscia su una rete Mediaset come quella che fa Vespa oggi. E gli dissi di no”. Molto più appropriato, invece, gli sembra Nicola Porro, “è bravo, si diverte, prende tutti per il culo, ha successo, è ricco”.

Invece, raccontando l’inizio della sua carriera, Sallusti ricorda che attorno ai 18 anni, “la mattina andavo a lavorare a Radio Como: le prime radio private erano di sinistra, questi la notte andavano a far bisboccia e ci volevo uno come me, di destra, che la mattina andasse a lavorare”. Racconta che “mettevo dei dischi [e] c’erano le dediche”. Chiudendo, invece, sulla sua relazione con Patrizia Groppelli, confessa di non essere interessato a sposarsi perché “mi sono già sposato due volte, ho dato“. Invece, ricordando la Santanché Sallusti ne parla con stima sottolineando che “è riuscita a reinventarsi e ad avere un ministero. Non la sento più da otto anni”, anche se “ci siamo lasciati molto bene”.