Si chiama Marco Vizzardelli il loggionista della Scala che prima del Don Carlo ha urlato “Viva l’Italia antifascista”. Parole, le sue, che hanno fatto scoppiare un vero e proprio caso. È stata messa in mezzo addirittura la Digos che lo ha identificato. Per la Questura di Milano l’identificazione “è stata effettuata quale modalità ordinaria di controllo preventivo per garantire la sicurezza della manifestazione” e “non è stata assolutamente determinata dal contenuto della frase”. Vizzardelli, parlando con l’Ansa, ha invece spiegato che per lui “è stato tutto un po’ inquietante”.



“Dentro di me ho pensato che allora siamo veramente sulla soglia di un parafascismo, il dubbio non può non venire” ha aggiunto. Alessandro Sallusti, a “Stasera Italia”, si è detto in disaccordo. Secondo il giornalista, il fascismo non esiste più: “Quella frase è assolutamente condivisibile. Chi è che dice ‘Viva l’Italia fascista’? Non ci vuole nessun coraggio proprio perché il fascismo non c’è più”. Poi, la provocazione: “Sarebbe stato più coraggioso dire ‘Viva la gnocca’. Perché noi non siamo più sotto un regime fascista ma siamo sotto un regime del politicamente corretto nel quale è vietato urlare ‘Viva la gnocca’ che è un concetto condivisibile come quello detto”.



Sallusti: “Draghi vuole fare il presidente della Repubblica”

Alessandro Sallusti ha proseguito parlando anche di Mario Draghi: “Ho una mia idea personale ossia che l’obiettivo di Draghi sia quello di fare il presidente della Repubblica. Alle ultime elezioni abbiamo capito che a lui sta particolarmente a cuore. Io credo che su Draghi ci sarebbe un consenso molto largo. Ha lavorato a lungo in Europa come presidente della BCE, si è fatto apprezzare da tutti. Bisogna capire se lui al momento opportuno avrà voglia di farlo. Se si candidasse lo voterebbero. Con questo Governo i rapporti sono di reciproco apprezzamento”.