Scintille in occasione della puntata di “Quarta Repubblica” andata in onda nella serata di ieri, lunedì 6 luglio 2020, su Rete 4. Nel corso della trasmissione condotta dal giornalista Nicola Porro, è intervenuto in videocollegamento il direttore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti, il quale ha voluto dire la sua in merito alla condanna di Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Mediaset-Agrama, datato 2013, finendo per litigare con Stefano Cappellini, firma del quotidiano “La Repubblica”. Procediamo con ordine: durante il programma sono state mostrate alcune testimonianze, raccolte in un servizio televisivo, di alcuni lavoratori di un albergo secondo i quali Antonio Esposito, giudice della Cassazione che condannò proprio lo stesso Berlusconi, avrebbe ribadito in più circostanze la propria avversione nei confronti dell’ex presidente del Consiglio, con frasi difficilmente equivocabili, come “Gli devo fare il mazzo”. Ecco allora che Sallusti, infervorato, ha dichiarato: “Abbiamo testimoni che ci dicono che quel giudice era prevenuto, non ci viene in mente di dire che forse qualcuno ci ha preso per il c*lo?”. Poi, puntando il dito contro Cappellini e l’intero giornale “La Repubblica”, Sallusti ha affermato: “Avete costruito la vostra fortuna su intercettazioni finite nel nulla, non volete riscrivere la storia per non ammettere di avere sbagliato!”. Secca e immediata la replica di Cappellini: “Fai la tua arringa senza allargarti, fai la tua lezioncina senza offendere! Se stai zitto fai più bella figura”.



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