Duro scontro fra il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, e l’ex direttore de La Stampa, Alessandro Giannini, in occasione dell’ultima puntata del programma Otto Mezzo di La7. Si parla dell’addio di Giannini al quotidiano torinese, e la conduttrice Lili Gruber ha incalzato il diretto interessato citando la tesi pubblicata da Il Giornale secondo cui lo stesso giornalista sarebbe stato “silurato da John Elkann”. Secondo quanto riportato dal quotidiano, Giannini sarebbe stato duro nei confronti del presidente Mattarella, a cui avrebbe “tirato la giacca” negli ultimi giorni.



“E dopo pochi giorni – scrive ancora Il Giornale – Giannini è arrivato al capolinea. Forse solo per una coincidenza”. Giannini ha fatto chiarezza in diretta tv, spiegando: “Confesso che non ho letto il penoso articolo dei volenterosi carnefici di Giorgia Meloni al servizio di certi giornali. La verità è un’altra”, aggiungendo che il suo percorso a Repubblica è stato concordato col gruppo Gedi: “Da giugno abbiamo avviato una riflessione sulla natura del giornale e su come si potesse rafforzare e rilanciare la sua mission. Dopo una riflessione prolungata, la conclusione a cui è arrivato il nostro editore, come peraltro recita il comunicato ufficiale, è che La Stampa deve recuperare un rapporto molto più vicino e diretto col suo territorio. Versione alla quale io ero meno votato”.



LITE SALLUSTI, GIANNINI: “IO SAREI STATO SILURATO PER RAGIONI POLITICHE?”

Quindi ha aggiunto: “Io sarei stato silurato per ragioni politiche? Premetto che il clima è molto tossico nei rapporti tra politica e informazione, tanto quanto lo è in quelli tra politica e magistratura. Dopodiché non voglio credere che sia questa la spiegazione e non lo credo. Se fosse così e se io dovessi crederlo, allora domattina dovremmo scendere tutti in piazza, altro che la giudice Apostolico – continua – Se, cioè, la presidenza del Consiglio, l’attuale governo e l’attuale maggioranza potessero convincere un gruppo editoriale privato a mettere e a togliere un direttore, allora io dovrei scendere in piazza a manifestare. Non lo faccio perché non ci credo”.



Giannini ironizza sul fatto che Sallusti abbia brindato dopo il suo addio a La Stampa, ma il direttore de Il Giornale ha replicato: “No, non sono assolutamente contento anche perché è la fine che prima o poi tocca a tutti, quindi presto o tardi potrebbe capitare anche a me“. Poi Giannini ha incalzato il suo interlocutore chiedendo: “Ma in ogni caso di quale fine e siluramento parli? Io torno a casa mia, perché Repubblica è la mia casa in cui ho abitato per 33 anni, di cui 11 come vicedirettore. Torno lì a fare l’editorialista, non è che vado ai giardinetti. E mi pare che Repubblica, a prescindere da quello che farà La Stampa nelle solide mani di Andrea Malaguti, sia un giornale altrettanto critico col governo Meloni”. Sallusti rilancia con la sua tesi: “Veramente tra tutti i possibili mandanti che hai citato, io non escluderei il Quirinale“, e Giannini, dopo una risata, replica: “Ma su cosa, scusami? Alessandro, dai, ma tu credi davvero alle cose che dici? Cioè pensi veramente che io sarei stato silurato, come di tu, dalla direzione della Stampa perché il Quirinale si è arrabbiato? Ma poi per cosa? Ho sempre definito Mattarella il presidio della nostra democrazia e tu pensi che abbia chiesto a Elkann di cacciarmi? Io non posso pensare che credi a quello che dici. Lo dico per il tuo bene”. Sallusti ha risposto: “Il Quirinale ha fatto una nota per protestare contro un titolo di apertura della Stampa. Non capita tutti i giorni che il Colle faccia una nota. Io dico solo che tu tra i ‘cattivi’ non citi il Quirinale”.

LITE SALLUSTI-GIANNINI: LA NOTA UFFICIALE DEL QUIRINALE

La replica di Giannini: “Ma che il Quirinale ce l’avesse con la Stampa lo dici tu, perché nessuno lo sa. In quella nota non c’è scritto da nessuna parte, il Colle ha parlato genericamente di ‘alcuni organi di informazione’“. E ancora: “E poi quante volte smentisce il Quirinale? Se si dovessero cacciare tutti i direttori perché c’è stata una smentita del Quirinale, saremmo tutti davvero ai giardinetti”.

In seguito è giunta la smentita del presidente della repubblica, che attraverso il consigliere per la stampa del Quirinale, Giovanni Grasso, ha definito ‘assolutamente farneticanti’ le affermazioni di Sallusti e del suo quotidiano, aggiungendo: “Come dovrebbe essere noto a tutti, la presidenza della Repubblica non si è mai permessa di interferire nelle libere dinamiche editoriali e nella nomina di direttori. Chi afferma il contrario mente“. Qui il video dello scontro Sallusti-Giannini.