COME STA OGGI SALMAN RUSHDIE: LE CONDIZIONI DI SALUTE AGGIORNATE

Migliorano le condizioni di salute di Salman Rushdie, lo scrittore 75enne accoltellato lo scorso 12 agosto durante un convegno nello Stato di New York: nelle ultime ore l’intellettuale famoso per le sue forti critiche all’Islam fondamentalista è stato staccato dal respiratore ed è tornato a parlare. La notizia è stata data in anteprima dalla Bbc, confermata poi dall’agente Andrew Wylie: permangono i forti danni al fegato, ai nervi del braccio e soprattutto all’occhio che rischia ancora di perdere se non vi saranno significativi miglioramenti nelle prossime ore.



Col passare del tempo, si delinea con maggior chiarezza l’incredibile attentato avvenuto davanti ad una platea in ascolto dello scrittore: Salman Rushdie è stato accoltellato ben 10 volte, di cui 3 al collo, 4 all’addome, 1 all’occhio destro, 1 al letto e 1 sulla coscia destra prima che il suo attentatore, il 24enne Hadi Matar, venisse bloccato dai presenti. «Probabilmente perderà un occhio, i nervi del suo braccio sono stati recisi e il suo fegato è stato ferito e danneggiato», ha ribadito l’agente di Rushdie mentre la Procura ha cominciato a indagare a fondo sulle cause che avrebbero portato il 24enne arrestato a compiere l’insano gesto.



PROCURA SU ATTENTATO A SALMAN RUSHDIE: “ATTACCO PREMEDITATO”. MA L’AGGRESSORE…

«Attacco mirato e premeditato», ha detto ieri sera il procuratore distrettuale della contea, Jason Schmidt: l’attentato a Salman Rushdie prende origine dall’aggressione di Hadi Matar, 24enne nato in New Jersey ma con origini libanesi. Dalle prime indagini emerge come l’uomo sia vicino all’estremismo sciita e ai pasdaran iraniani e che era giunto sul luogo del convegno utilizzando un documento di identità falso (intestata ad un “martire” degli Hezbollah). L’avvocato d’ufficio fornito al giovane, Nathaniel Barone, ancora nelle ultime ore si è lamentato con il procuratore in quanto il suo cliente è stato ammanettato in una stazione di polizia per diverse ore prima di essere portato davanti al giudice.



L’uomo si professa “innocente” ma il giudice ha comunque fissato arresto senza possibilità di cauzione: stando alla ricostruzione della polizia, sarebbero state le persone presenti nella sala del Chautauqua Institution a bloccare Hadi Matar prima dell’arrivo degli agenti. Salman Rushdie per i suoi libri e le sue convinzioni è sotto scorta e rischia la vita dal lontano 1989: monta dunque la polemica negli States sulla quasi totale mancanza di sicurezza presso il convegno dove lo scrittore è stato accoltellato ben 10 volte. Secondo quanto sostenuto oggi dall’inviato de “La Verità”, crescono a livello internazionale i timori che dietro all’attentato non vi sia un “lupo solitario” bensì una organizzazione facente capo al servizio segreto iraniano (il Vevak, ndr). Il regime degli ayatollah avrebbe reclutato Matar facendo leva sul «fanatismo espresso sui social», prospettando «gloria eterna per chi obbedisce ad una fatwa» lanciata da decenni ormai contro Salman Rushdie proprio da parte del Regime iraniano.