A distanza di alcuni giorni dall’aggressione subita dallo scrittore Salman Rushdie, l’Iran ha ufficialmente preso le distanze da colui che si è scagliato con violenza contro l’autore, negando “categoricamente” qualsivoglia legame con l’uomo. Il governo di Teheran ha rilasciato una dichiarazione ufficiale, mediante la quale, appunto, sottolinea l’assenza di connessioni con l’aggressore del malcapitato Salman Rushdie, aggiungendo poi che “nessuno ha il diritto di accusare la Repubblica islamica dell’Iran”.



Nel dettaglio, a parlare è stato il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani. Come sottolineato dall’agenzia di stampa ANSA, si tratta della prima reazione ufficiale da parte dell’Iran alla notizia dell’accoltellamento dello scrittore, avvenuto venerdì scorso durante un festival letterario nello Stato di New York, suscitata, molto probabilmente, da quanto affermato dagli Stati Uniti d’America, che hanno puntato il dito apertamente contro la propaganda negativa effettuata ai danni dell’autore da parte di Teheran per alcuni decenni.



SALMAN RUSHDIE, BLINKEN: “LE ISTITUZIONI IRANIANE HANNO INCITATO ALLA VIOLENZA CONTRO DI LUI PER ANNI”

Soltanto ieri sera il segretario di Stato americano Antony Blinken aveva esplicitamente accusato l’Iran di avere quantomeno ispirato l’attacco a Salman Rushdie: “Le istituzioni iraniane hanno incitato alla violenza contro lo scrittore per anni e i media statali in questi giorni hanno esultato per l’attentato contro di lui. Tutto questo è spregevole”.

Inoltre, nella nota diffusa a mezzo stampa da Blinken, si legge che “il Dipartimento di Stato americano si unisce a quanti negli Stati Uniti e nel mondo stanno rivolgendo i loro pensieri a Salman Rushdie, all’indomani di questo odioso attacco. Non solo un gigante della letteratura, Rushdie ha sempre lottato per il valore universale della libertà d’espressione, di fede e di stampa. Mentre le forze dell’ordine continuano le loro indagini, non dobbiamo dimenticare che ci sono forze pericolose che cercano di minare questi diritti, anche attraverso l’incitamento all’odio e alla violenza”.