A che punto è la pandemia? E cosa sta succedendo in Inghilterra con la variante delta (indiana)? Sono alcuni degli interrogativi cui ha risposto la professoressa Stefania Salmaso, dell’Associazione italiana di epidemiologia, intervenendo ieri a Fuori Tg, il programma quotidiano del Tg3. L’epidemiologa, commentando lo slittamento delle riaperture nel Regno Unito, ha commentato: “In realtà loro sono molto cauti, sembra che anche loro in realtà stiano passando all’eccesso opposto: tutti ci siamo detti che se riusciamo ad azzerare i decessi, il numero dei ricoveri in terapia intensiva, non saranno certo il numero dei contagi che comportano una grande pressione al servizio sanitario, a bloccare tutto quanto. In Gran Bretagna sembravano esserci riusciti ma ancora sono molto timorosi. Se una persona vaccinata con due dosi entra in contatto deve con un positivo? Bisognerebbe aggiornare le indicazioni, magari fargli un tampone subito per capire se deve andare in quarantena: ricordiamo che i vaccini sono efficacissimi ma non al 100% e il rischio di infettarsi, seppur lieve, c’è sempre“.



LA PROF SALMASO SULLA VACCINAZIONE MISTA

La professoressa Salmaso ha poi rimarcato l’importanza di tornare a fare il tracciamento dei contagi ora che i numeri relativamente bassi dei contagi lo consentono, sottolineando come l’incidenza bassa generale dell’infezione non vada confusa con quella, più alta, in altre fasce in cui è invece ben più sostenuta, come tra i giovani. L’epidemiologa ha poi parlato del caos AstraZeneca: “Purtroppo bisogna dirlo: c’è stata un’alternanza di comunicazioni contrastanti tra di loro. Il vaccino AstraZeneca è registrato per l’uso oltre i 18 anni di età, però dopo un po’ AIFA aveva fatto un parere in cui lo raccomandava (oltre i 60 anni, ndr), questa raccomandazione di fatto è stata dismessa nel momento in cui si sono addirittura organizzati degli inviti a vaccinarsi proprio come lasciapassare per la vita sociale. Seconda dose eterologa? EMA ha detto che la seconda dose per chi si è vaccinato con la prima AstraZeneca si può fare senza nessun problema. Ci sono due studi, con una numerosità abbastanza limitata, in cui la risposta anticorpale sembra buona. Pfizer dopo AstraZeneca? Penso che la strada in futuro sarà questa, ma ancora ci sono pochi dati ad esempio sulla reattogenicità. E’ chiaro che le aziende produttrici non sono favorevoli alle vaccinazioni miste, qui è la sanità pubblica che deve produrre delle evidenze“.

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