Sono ancora troppi i morti da covid affinchè si possa trattare il virus in maniera endemica, come un’influenza stagionale. Ne è convinta la nota epidemiologa Stefania Salmaso dell’associazione Aie, intervistata oggi dai microfoni del Corriere della Sera: «I numeri registrati contrastano con la realtà di un gran numero di infezioni lievi e poco importanti. Rispetto all’inizio della pandemia è vero che il numero di decessi rispetto ai casi è decisamente diminuito. Eppure permane una sproporzione tra l’aumento medio settimanale dei casi e l’aumento medio di decessi del 45%». Secondo la Salmaso, i numeri dei bollettini di questi giorni derivano dalle festività natalizie, dove molte persone si sono incontrate, magari infettandosi fra di loro: «In questi giorni il bollettino è particolarmente doloroso perché risente dei contagi del periodo natalizio. Però bisogna andare ancora più a fondo per vedere se è possibile abbassare il tristissimo dato quotidiano». In ogni caso i segnali positivi sembrano realmente intravedersi, e pare che la quarta ondata abbia raggiunto il suo picco, non registrando quei 300mila contagi giornalieri che molti esperti pronosticavano soltanto una settimana fa: «Sì, la velocità di crescita sta decelerando e oggi abbiamo un incremento della media settimanale del 20% circa. Però tutti i positivi identificati nelle ultime due settimane portano a una stima di 2,5 milioni di italiani in isolamento e circa 1600 in terapia intensiva. Situazione non facile da gestire. La sovrapposizione della variante Omicron sulla Delta ha fatto schizzare le curva. La maggiore accelerazione l’abbiamo osservata il 31 dicembre: incremento di 2 volte e mezza forse dovuto anche al gran numero di tamponi eseguiti dagli italiani per sentirsi tranquilli durante le Feste».



Le regioni chiedono che gli asintomatici vengano esclusi dai conteggi e dalle quarantene, ma a riguardo la Salmaso storce il naso: «Se non registrassimo gli asintomatici perderemmo il 70% delle informazioni utili per la sorveglianza dell’epidemia. Sappiamo che anche loro purtroppo possono contagiare, vaccinati e non vaccinati. Quindi monitorare solo chi presenta sintomi ci farebbe perdere completamente la possibilità di tracciare la diffusione delle infezioni e disegnare strategie. Secondo l’Istituto superiore di sanità solo il 30% sul milione e 700mila pazienti registrati in 2 settimane a cavallo di Natale e Capodanno sono stati identificate perché con sintomi».



SALMASO: “TOGLIERE I BOLLETTINI GIORNALIERI NON HA MOLTO SENSO”

Dubbi anche in merito all’eliminazione dei bollettini giornalieri in favore invece di un unico report settimanale: «Non ha molto senso. Diffondere i numeri ogni giorno significa rendere consapevoli i cittadini dei rischi che corrono e delle cautele da prendere. Le richieste delle Regioni risentono anche dei timori di nuove restrizioni associati ai cambi di colore. Forse è questo sistema che andrebbe ripensato anziché proporre di non contare o isolare gli infetti».

Infine, tornando all’argomento iniziale, ovvero che il covid venga trattato semplicemente come un virus respiratorio stagionale, la Salmaso ribadisce i suoi timori: «Penso che sia troppo presto formulare questi progetti. Quando tutta la popolazione sarà almeno parzialmente immune e non completamente suscettibile agli attacchi del Sars-CoV-2, verrà meno il carburante che alimenta la pandemia. Solo allora potremo tornare nei ranghi di una nuova normalità. Tutti la desideriamo. Intanto vacciniamoci».