La professore Stefania Salmaso, nota ed autorevole epidemiologa, è stata ospite nella serata di ieri del programma di Rete 4, Controcorrente, condotto da Veronica Gentili. Sulla situazione attuale del covid ha spiegato: “Certamente i non vaccinati stanno sostenendo adesso la circolazione, la pandemia di fatto si è biforcata, da una parte continua a circolare fra i no vax e continua a fare tutti i danni che può fare, e poi il virus circola purtroppo anche fra i vaccinati ma con un passo decisamente meno pericoloso”. Ma siamo ancora in piena emergenza? Secondo la Salmaso la situazione è molto più rosea rispetto ad un anno fa di questi tempi: “Siamo usciti dall’emergenza nel senso di sentirci questa spada di Damocle vicina, ma il vaccino non è l’unica soluzione, l’unica arma che possiamo mettere in campo”.



“Guardiamo ad esempio alla Gran Bretagna – ha continuato – hanno vaccinato e hanno abbandonato qualsiasi restrizione, niente mascherine, no distanziamento, possibilità di assembramento e sono ripiombati in un numero di casi abbastanza elevato, siamo arrivati a decine di migliaia di casi al giorno, e conseguentemente anche ricoveri e terapie intensive. Di fatto non siamo nell’emergenza cupa dell’anno scorso – ha aggiunto – siamo in una situazione decisamente migliore, ma non possiamo pensare di andare a festeggiare il Natale in condizioni di totale libertà, magari con persone che non si conoscono, non bisogna esporsi troppo, siamo a metà strada direi. La cosa buona degli italiani è che di fatti hanno continuato a mantenere certe preoccupazioni, non possiamo pensare di fare un tana liberi tutti”.



SALMASO: “GREEN PASS? AZIONE CHE NON SERVE ALLO SCOPO”

La Salmaso ribadisce anche i suoi dubbi nei confronti del green pass: “Il green pass che scade dopo 6 mesi avrebbe solo lo scopo di far rivaccinare le persone già vaccinate, non tocca le persone che non abbiamo raggiunto. C’è una minoranza che per una serie di motivi non si vuole vaccinare, e continuando a fare interventi collettivi e non mirati verso questo persone pecchiamo di efficienza”.

“I medici di famiglia – ha continuato la stimata docente – potrebbero agire con i loro diretti pazienti, convincendoli, ma non sono messi in grado di andare a richiamare le persone che non si sono vaccinate per questione di privacy. Bisognerebbe trovare nuovi sistemi per cercare di rimuovere gli ostacoli alla vaccinazione. Se mettono l’obbligo non vi sarebbero manifestazioni? Io ho i miei dubbi, gli irriducibili rimarrebbero tali e quelli timorosi si sentirebbero ancora più vessati. Servono azioni mirate alle singole di persone, e poi trovo antidemocratico che il paese si fermi per una minoranza”.