La professoressa Stefania Salmaso, autorevole epidemiologa italiana, ha affrontati vari argomenti stamane in collegamento con il programma di Rai Tre Agorà Estate. Si comincia parlando dalla carica virale dei vaccinati, alla luce anche delle recenti dichiarazioni di Fauci che hanno creato un po’ di scompiglio: “Fino adesso ci hanno sempre detto le evidenze che trasmettono meno i vaccinati ed hanno un quadro clinico mitigato, sono meno contagiosi ed hanno meno rischio di contagiarsi. Bisogna però calibrarlo su chi è il vaccinato, magari qualcuno che ha dei problemi e che non riesce a contrastare bene il virus”. Sul Green Pass: “Sarebbe meglio pensare ad una protezione dopo la seconda dose però siccome i tempi organizzativi sono quelli che sono e dopo la prima dose si ha un certo effetto, una via di mezzo è stata questa, le persone si stanno vaccinando e comunque è giusto ridurre il tasso di contagio sapendo di trovarsi in un contesto in cui le persone sono già vaccinate, hanno un tampone negativo o hanno già avuto l’infezione, è una garanza in più”.
Sull’immunità di gregge: “In questo contesto non è assolutamente perseguibile, il concetto che chi non è vaccinato è protetto dai vaccinati, quindi dal gregge, non è applicabile. Nella nostra situazione solo chi è vaccinato prè otetto, non abbiamo nessun elemento per poter pensare di raggiungere l’immunità di gregge visto che tutti i vaccinati sono in età ben definite e non sono mescolati completamente e quindi questo concetto non è perseguibile ma non lo è mai stato”. Sull’obbligo vaccinale a scuola: “Per i ragazzi visto che ce ne sono molti non ancora vaccinati per questioni di tempo, vanno organizzati screening continui con sistemi salivare meno invasivi e che non hanno bisogno di operatori, a rotazione nelle classi, per identificare focolai in maniera veloce. Il problema non è solo quando sono in classe ma anche quando sono fuori, la scuola dovrebbe diventare il filtro in cui si riescono ad identificare le infezioni”.
STEFANIA SALMASO: “LOTTA PER LA LIBERTA’? NESSUNO VERREBBE IN UN PAESE DOVE IL VIRUS CIRCOLA”
Spazio infine alle proteste e alla terza dose: “La lotta per la libertà è una situazione controproducente, nessuno verrebbe mai un paese dove c’è la pandemia che impazza, vedete cosa sta accadendo sulle isole greche dove si raccomanda di non andarci. Nessuno verrebbe in Italia sapendo che c’è la pandemia che circola liberamente. La terza dose è ancora oggetto di decisione, c’è un calo della protezione dopo due dosi fatti tempo fa, una terza dose potrebbe essere utile con vaccini modificati ma in Italia non è stata presa ancora nessuna decisione, i dati sono pochi chiari, mentre all’estero (Israele ndr) hanno già iniziato”. Quindi la Salmaso conclude: “Il vaccino previene decessi e ricoveri in terapia intensiva, l’obiettivo non è eliminare il virus, non vi è possibilità, ma ridurre la circolazione all’endemia e che non porti danno, per questo bisogna continuare a vaccinare per proteggere le persone più vulnerabili”.