Stefania Salmaso, epidemiologa, è intervenuta nella mattinata di oggi, martedì 15 giugno 2021, nel corso della trasmissione di La7 “Omnibus”, nel corso della quale ha fatto il punto della situazione sulla questione vaccini anti-Covid e ha parlato del dramma di Camilla Canepa, la diciottenne ligure morta dopo essere stata colpita da una trombosi in seguito alla somministrazione della prima dose del vaccino AstraZeneca: “I dati obiettivi connessi ad AstraZeneca non sono affatto mutati nelle ultime due settimane – ha asserito l’esperta –. Dalla tragedia di Camilla abbiamo ricevuto un pugno nello stomaco, però i rischi connessi ad AstraZeneca sono sempre gli stessi, in media uno su centomila, con questo valore che raddoppia nelle persone sotto i cinquant’anni”.
Secondo Salmaso, dunque, a essere mutate sono semplicemente le valutazioni politiche che si fanno sui dati oggettivi. L’Europa, con le stesse statistiche scientifiche relative ad AstraZeneca, ha assunto decisioni diverse. “In questa situazione di Camilla, per esempio, è nata una corrente di opinione pubblica basata sull’emotività, che ha portato a cambiare le prospettive – ha sottolineato Salmaso –. Il problema sta nella comunicazione e nella spiegazione del razionale: non si può cambiare rotta senza spiegare sulla scorta di quale dato si stia procedendo. Il vaccino non è più pericoloso di prima, l’Ema aveva fornito questi calcoli già ad aprile”.
SALMASO: “VARIANTI? NE ARRIVERANNO ALTRE IN ITALIA”
Ai microfoni di “Omnibus”, Stefania Salmaso ha sottolineato il rischio che corrono le persone che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca qualora scelgano di non completare il ciclo vaccinale con un siero mRna: la variante delta, in Gran Bretagna, colpisce nel 70% dei casi coloro che hanno in corpo una sola dose del siero anglo-svedese. Secondo l’esperta, ora bisognerebbe concentrare gli sforzi sugli anziani per ridurre il carico di decessi quotidiano in Italia, dove “non abbiamo evidenze che la variante delta sia arrivata in maniera massiccia, ma va detto che, rispetto ad altri Paesi, noi abbiamo meno monitoraggio. Arriveranno altre varianti, dunque anche coloro che hanno fatto due dosi di vaccino non ha il 100% di sicurezza di non potersi infettare”.