A Vienna è stato sviluppato il primo salmone vegano stampato in 3D, realizzato da un’azienda grazie a un investimento di due milioni di euro. “Fuori dal Coro” ha seguito in esclusiva il procedimento di creazione del pesce vegano ideato dalla start-up austriaca, Revo Food, mostrando il prodotto finito che presto arriverà anche negli scaffali dei supermercati italiani. “Il primo ingrediente al suo interno è l’acqua, poi ci sono degli amidi, dei gelificanti e le proteine di pisello, spiega a Rete 4 Niccolò Galizzi, il dirigente del dipartimento tecnico alimentare della start-up.



L’obiettivo dell’azienda non è solo arrivare ai consumatori vegani o vegetariani, ma a tutti, per promuovere uno stile di vita e un’alimentazione più sostenibile. “Questo perché non possiamo continuare con questo impatto ambientale”, sottolinea il capo dei progetti tecnici, Stefano Parenti. Dopo aver visitato l’azienda di Vienna, l’inviata di “Fuori dal Coro” Raffaella Regoli torna in Italia, a Milano, per cercare prodotti vegani, stampati in 3D, già in vendita nei nostri negozi. “Il costo è elevato perché sono tutti lavorati in maniera particolare”, spiega una negoziante.



Le proteste dei pescatori: “ci stanno stringendo il cappio al collo”

Mentre a Milano sempre più punti vendita permettono di acquistare cibo vegano realizzato in laboratorio, a Genova i pescatori sono sempre più in crisi. Intervistati da “Fuori dal Coro” spiega: “Ci stanno stringendo il cappio al collo. Vogliono far morire il piccolo pescatore perché probabilmente fa parte della politica mondiale”, spiega un pescatore genovese. “Per i pescatori diventa tutti i giorni più difficile perché le nuove leggi limitano i nostro lavoro, ormai si prenderanno tutto le multinazionali”, dichiara un’altra. Un altro ancora conclude: “Magari salvassimo il pianeta, l’intento delle multinazionali è di asciugarlo il pianeta e farci morire prima”.



Il salmone vegano 3D, però, è una realtà, nonostante le tante proteste e lo scetticismo. Il CEO e fondatore dell’azienda, Robin Simsa, spiega che l’idea è quella di creare un’alternativa alimentare creativa, sostenibile e personalizzata in base alle esigenze del cliente, come sottolinea Focus. Il salmone, come per altri prodotti sostitutivi della carne, ha una ricetta basata su funghi filamentosi, a cui sono stati aggiunti acidi grassi e Omega-3 per riprodurre il sapore e alcune delle sue proprietà. La proteina è stata progettata grazie alla collaborazione con un’altra start up, Mycorena, che l’ha adattata alla stampa 3D senza che perdesse le sue proprietà.