Si parla dell’invecchiamento del cervello e della mente negli studi di Uno Mattina, in diretta stamane su Rai Uno, e ospite vi era il professor Piero Barbanti, neurologo dell’ospedale San Raffaele di Roma. L’esperto ha ricordato come sia fondamentale, affinchè il nostro cervello vivi e si sviluppi al meglio, la nostra gioventù e precisamente la decade che va fra i 15 e i 25 anni.
“Noi quando diventiamo vecchi sfruttiamo la quantità di neuroni che abbiamo coltivato da ragazzi, una pensione che abbiamo messo da parte. I gettoni che dobbiamo mettere da parte fra i 15 e i 25 anni sono la nostra riserva cognitiva”. Quindi l’esperto ha proseguito, sempre parlando della salute del nostro cervello: “Il primo gettone è l’attività fisica, poi l’attività culturale, lo studiare, quindi la terza, la più dolorosa, il non mangiare cibo spazzatura, la restrizione calorica. Si tratta di una riserva che noi accomuliamo da quando siamo teenager a quando siamo uomini, una ricchezza su cui possiamo fare affidamento quando produciamo meno neuroni, nella nostra terza età”.
SALUTE DI CERVELLO E MENTE, GLI ESERCIZI CHE AIUTANO GLI ANZIANI
Poi Piero Barbanti ha parlato anche della memoria e degli esercizi che possono aiutare gli anziani a ricordare: “Dove ha origine la memoria? In una zona che si chiama ippocampo e paraippocampo che ha una serie di strutture vicine. La memoria riconosce circuiti molto logici ma anche emotivi, ecco perchè una persona che invecchia cerebralmente ricorda il matrimonio, la casa in cui ha abitato perchè c’era tanta emozione in quei momenti”.
“Tre consigli. Il primo, vi ricordate quando spedivamo le cartoline? Facciamogliele rivedere ai nostri anziani e facciamo loro rievocare i posti e le persone che le hanno mandate. Seconda cosa, vedo un film, provo a fare un riassunto? Terza cosa, chiediamo ai nostri anziani di scrivere un diario a fine giornata, tre frasi. Così facendo avranno cementato le emozioni, ricordati gli eventi e si saranno sentiti meno inutili”.