Beatrice Lorenzin, nata a Roma il 14 Ottobre del 1971, è una politica italiana che ha ricoperto il ruolo di Ministro della Sanità, nel corso del governo Letta dall’Aprile del 2013. Nata da padre istriano e madre fiorentina, ha conseguito la maturità classica e si è affacciata nel panorama politico nel 1997 con l’elezione nel Municipio di Roma, tra le file di Forza Italia. Nel 1999 viene nominata coordinatore del movimento giovanile del partito Forza Italia per la regione Lazio e nel 2001 viene eletta come consigliere comunale a Roma.



L’accelerazione della carriera politica della Lorenzin avviene nel 2005, quando viene nominata coordinatore di Forza Italia per la regione Lazio, e a partire dal 2006, quando ricopre il ruolo di coordinatore nazionale del partito.

L’elezione alla Camera dei deputati, tra le file del Pdl, avviene nel 2008 e nel 2013 si è resa protagonista dell’eliminazione dell’introduzione dei libri elettronici nelle scuole, viste le numerose problematiche e preoccupazioni sollevate da esperti del settore educativo e scolastico. Alle elezioni politiche di Febbraio 2013 viene riconfermata alla Camera dei deputati e a partire dal 28 Aprile del 2013 ricopre la carica di ministro della Salute del governo Letta, succedendo nella carica a Renato Balduzzi.



Dal Novembre 2013, in occasione della rinascita di Forza Italia e della scomparsa del Popolo della Libertà, si è schierata nel gruppo Nuovo Centrodestra, capeggiato da Angelino Alfano. La carica di ministro della Salute, che ha ricoperto durante il recente governo Letta, ha sollevato non poche polemiche, sia per la mancata laurea, sia per la presunta mancata esperienza nel settore amministrato.

In questo non facile periodo di gestione del ministero della Salute, la Lorenzin ha dovuto affrontare numerose questioni spinose e tra queste, sicuramente la più complessa, quella del “Metodo Stamina” Il ministro durante una conferenza stampa ha reso pubblico, su indicazione del Comitato Scientifico, l’arresto della sperimentazione del metodo sui pazienti, decisione che ha innescato un polverone mediatico di significativa entità.



Contro la Lorenzin e la sua decisione si sono schierati Davide Vannoni, fondatore del metodo Stamina, e i malati che vedevano nel metodo una possibile speranza di miglioramento della loro condizione esistenziale. Si sono venuti anche a creare degli scontri e dei confronti molto diretti che il ministro ha sempre cercato di arginare con la massima calma e moderazione. Il nome di Beatrice Lorenzin, che ha comunque dimostrato di saper superare delle situazioni di non facile gestione, è comparso con insistenza durante il continuo totoministri del nuovo governo Renzi, che vedrebbe nella Lorenzin una conferma della carica di ministro della Salute. Dal canto suo, Beatrice Lorenzin, nel corso di un’intervista ha dichiarato che se il partito di Nichi Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà, sarà al governo con Renzi, allora il Nuovo Centrodestra non parteciperà al governo.

Ha aggiunto che bisogna capire che tipo di governo vorrà fare Renzi; infatti, senza usare mezzi termini, ha ribadito il disinteresse del proprio partito a partecipare ad un governo caratterizzato da un’alleanza col centro sinistra.

La Lorenzin ha, inoltre, dichiarato di aver fatto il ministro in una fase complicatissima della storia politica del Paese, caratterizzata, da una parte, dalla vicenda di Berlusconi e dall’altra dalla nomina di Renzi a segretario del PD.