A Vicenza la Ulss 8 ha lanciato un corso per combattere la dipendenza dal fumo e aiutare così a smettere. Non si tratta di una novità, ma di una splendida abitudine che viene presentata per la 41ma volta. Il corso è organizzato dal Dipartimento delle Dipendenze Patologiche in collaborazione con quello della Prevenzione. Dal 24 ottobre prossimo saranno nove gli incontri con l’applicazione di una metodologia che può essere considerata decisamente collaudata. Lo slogan è “Ho deciso di smettere di fumare!” per invitare sempre più dipendenti dalla nicotina a voltare pagina per provare a dare una sterzata alla loro vita. Gli organizzatori hanno pensato bene di sensibilizzare, già nella campagna di promozione del corso, sui veri pericoli del fumo come l’infarto e l’ictus. Gli appuntamenti si terranno tra le 20.00 alle 22.00 con tre serate consecutive nell’arco della prima settimana e altri sei con cadenza settimanale. Il corso non è riservato esclusivamente ai residenti nella Regione Veneto. (agg. di Matteo Fantozzi)



UN TEST PER INTERVENIRE IN MANIERA INCISIVA

Smettere di fumare può essere davvero molto difficile, ma sono sempre nuove le strategie che ci portano a delle ipotetiche soluzioni. Nel futuro si pensa potremmo essere aiutati addirittura dal sangue e dalla saliva, vettori che ci permetteranno di capire diverse cose di come affrontare questo incredibile tiranno presente all’interno delle sigarette. Negli ultimi giorni in più si è capito che saranno diverse le cose da fare a seconda della persona e quindi non esisterà un metodo unico ma si lavorera ad personam in base a diverse abitudini e situazioni che si potranno leggere nel nostro metabolismo. Non è da escludere che possano essere formati dei professionisti in grado di saper curare caso per caso le varie persone pronte a smettere di fumare. (agg. di Matteo Fantozzi)



PARLA LAURA CARROZZI

Smettere di fumare in futuro sarà più facile, lo dicono gli esperti, ma non per questo non servirà la lotta dei singoli in una battaglia davvero molto delicata. Particolari in più li ha aggiunti Laura Carrozzi, coordinatrice della ricerca e associato delle Malattie respiratorie all’Università di Pisa. Come riportato dall’edizione online de Il Messaggero questa ha sottolineato: “I dati dello studio andranno comunque confermati e approfonditi. Sono però importanti perché potrebbero indicare delle strategie più su misura per aiutare chi vuole smettere e andare ad abbandonare il fumo una volta per tutte“. Sicuramente saranno decisivi anche i particolari, ma se davvero si potranno avere informazioni così precise tramite sangue o saliva sarà allora molto più semplice andare a superare un problema che è diventato sempre più centrale nella vita della nostra società. Ci vorrà del tempo, ma sembra che la strada intrapresa possa essere quella giusta. (agg. di Matteo Fantozzi)



TEST SULLA SALIVA O SANGUE

Come sanno tutti i fumatori, le sigarette producono un meccanismo di dipendenza identico a quello per la droga. E’ la nicotina che entra in circolazione “contaminando” il sangue e quindi provocando dipendenza dal fumo: il corpo reclama la nicotina e se non la riceve più soffre di crisi di astinenza. Difficilissimo riuscire a smettere di fumare, come sempre tutti i fumatori sanno, perché bisogna fare a meno della nicotina. Arriva adesso per aiutare chi vuole smettere e che magari ne ha tentate di tutte, come l’ipnotismo, un test sulla saliva o del sangue che permette di “cronometrare il metabolismo della nicotina nell’organismo. In questo modo si potrà individuare il metodo più adatto per smettere di fumare”. Secondo uno studio effettuato su cento persone, coloro che hanno un metabolismo rapido hanno meno dipendenza dalla nicotina, al contrario chi lo ha più lento ne diventa dipendente in maniera grave nonostante si fumi lo stesso numero di sigarette.

FUMO, COME SMETTERE? LO DICE IL METABOLISMO

E’ chiaro però che per i primi smettere di fumare è più facile. Lo studio, il primo in Italia sulla correlazione fra la velocità del metabolismo della nicotina e il livello di dipendenza dal fumo, è stato condotto dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa e presentato in occasione del XIX Congresso Nazionale della Società Italiana di Pneumologia (SIP) a Venezia. “Purtroppo smettere di fumare è ancora molto difficile: la maggior parte dei fumatori non riesce a farlo da sé e anche con l’aiuto di trattamenti integrati, dal counseling ai farmaci, tanto che le percentuali di individui ancora in astinenza a 3, 6 e 12 mesi dall’ultima sigaretta sono basse, pari rispettivamente al 32%, 21% e 14%” afferma Stefano Nardini, presidente della Società Italiana di Pneumologia. Sempre secondo l’esperto, il tentativo di smettere fallisce nell’80% dei casi. Sono sette i milioni di persone che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità muoiono ogni anno a causa del fumo, di cui 890mila non fumatori esposti al fumo passivo. In Italia sarebbero 70mila i fumatori che ogni anno perdono la vita.