Il Ministro della Salute Giulia Grillo ha voluto lanciare un‘allarme legato al morbillo e al fatto che non c’è adeguata copertura vaccinale tra gli operatori sanitari. Ne ha parlato questa mattina alla rubrica del Tg3 Fuori Tg, dove ha specificato: “L’obbligo ai vaccini non basta, ancora si continuano a registrare casi di contagio e di morti soprattutto dentro gli ospedali. Questa della copertura vaccinale è una situazione che fino ad oggi non è stata monitorata in maniera corretta. Stiamo studiando un piano per l’eradicazione del morbillo”. La Grillo poi continua sottolineando sulla manovra che sono stati stanziati 4.5 miliardi in tre anni e che la speranza è quella di risolvere anche la questione del contratto. Sulle liste di attesa conclude: “Si tratta nel 70-80% dei casi di problemi di tipo organizzativo. Esiste inoltre una situazione variegata nel paese anche perché le liste d’attesa non sono state governate in questi ultimi anni. Gli ultimi governi italiani non ci hanno lavorato per nulla“. (agg. di Matteo Fantozzi)



UN CASO: 58 CONTAGI, UN ABORTO E 400MILA DOLLARI SPESI

Un singolo caso di morbillo ha portato a 58 contagi, un aborto e quasi 400mila dollari spesi dalla sanità. Lo rivela uno studio pubblicato dalla rivista specializzata JAMA Pediatrics. Gli studiosi sono partiti da un caso avvenuto nel 2013 negli Stati Uniti d’America nonostante il paese avesse dichiarato di essere fuori pericolo già da 2000 grazie all’opera della vaccinazione. Pare che il caso si sia verificato con un contagio all’estero per poi colpire in epidemia due comunità religiose chiuse che erano contrarie proprio ai vaccini. Il vettore è stato un adolescente che tornato da Londra, dove era stato in vacanza, a New York ha passato la patologia a ben 58 persone sulle oltre tremila potenzialmente attaccabili direttamente o non. Tra i contagiati una donna fu costretta all’aborto mentre un bimbo nacque con una rara patologia. Il 71% dei contagi si registrò all’interno di otto famiglie allargate. Tra questi solo una persona era vaccinata con tutti gli altri che non avevano effettuato la prassi per scelta personale mentre 12 erano troppo piccoli per farlo. viene specificato come il Dipartimento di salute di Igiene mentale di New York spese per il caso oltre diecimila ore di lavoro qualificabili a una cifra di quasi 400mila dollari. (agg. di Matteo Fantozzi)



FOCOLAIO MA NON EPIDEMIA

Situazione molto grave a Trieste, dove i responsabili medici parlano di focolaio ma non di epidemia, eppure non è che il primo caso sia meno grave del secondo. Si tratta di morbillo, la notizia più inquietante è che risultano colpiti anche appartenenti al servizio sanitario degli ospedali Maggiore e di Cattinara perché mai vaccinati in precedenza. Come è possibile che un medico o un infermiere possa prestare servizio senza essere vaccinato? Purtroppo in Italia per il servizio medico la vaccinazione è facoltativa, un fatto gravissimo. Al momento le persone ricoverate per morbillo sarebbero sette, mentre un paziente che era già colpito da polmonite e altre patologie è morto. Gli esami post mortem hanno rivelato la presenza anche di morbillo, è da capire adesso quale sia la causa della morte.



ALLARME MORBILLO A TRIESTE

Le persone infettate non si trovano tutte nello stesso reparto, ma in diversi, il che è ancora più preoccupante perché significa che il virus agisce indisturbato ovunque. A Trieste il tasso di vaccinazione è molto basso, denuncia il direttore del dipartimento di igiene e sanità pubblica Riccardo Tomiz: “Prima o poi ci sarebbe stato un focolaio, era prevedibile, perché il tasso di vaccinazione è molto basso. Solamente la fascia 1-17 anni è risalita al 90%. Complessivamente a livello locale è all’87%,”e siamo al di sotto della soglia dell’immunità di gregge che è del 95%”. Dalla Leopolda in corso a Firenze arriva un altro allarme, quello dell’infettivolgo Roberto Burioni che denuncia come in Messico dal 1996 non si sia più registrato un caso di morbillo mentre da noi si muore.