Dieta mima digiuno di Valter Longo: il ricercatore italiano è stato inserito nell’elenco dei 50 scienziati più influenti al mondo secondo il Time. Il direttore del Programma longevità & cancro dell’Ifom (Istituto Firc di oncologia molecolare) di Milano e del Longevity Institute della University of Southern California ha ideato un progetto alimentare in grado di proteggere vari organi e vari potologie, promuovendo un rinnovamento cellulare dell’organismo. La dieta mima digiuno promette infatti di riprogrammare il corpo: il grasso addominale e le infiammazioni vengono ridotte, con la rigenerazione delle cellule e con l’organismo tenuto al riparo da patologie quali diabete, cancro, malattie neurodegenerative e cardiovascolari. Un programma di pochi giorni, appena cinque, con una diminuzione dei pasti: previste poche proteine e tanti carboidrati complessi come legumi, verdure, cereali integrali e olio d’oliva. Le proteine vegetali vanno a sostituire la carne, con il pesce consumabile 2-3 volte a settimane.
L’INTERVISTA DE LE IENE A VALTER LONGO
Valte Longo tempo fa è stato intervistato da Le Iene, con Nadia Toffa che ha cercato di capire il processo previsto: “Volevamo tirare fuori una cosa che qualcuno potesse fare una volta ogni tanto, per poco tempo, di cinque giorni”, con la dieta mima digiuno che “significa mangiare avendo lo stesso effetto del digiuno a solo acqua ed ha effetti a lungo termini”. Tre i principali obiettivi, “proteggere le cellule, ringiovanire le cellule e sostituirle con giovani cellule”, con le cellule che riguardano“ “tutti i sistemi: dal fegato ai muscoli, a quelle del sistema immunitario, passando per quelle del sistema nervoso”. Le nuove cellule dunque sostituiscono le cellule danneggiate, che sono quelle aumentano i principali fattori di malattia e potrebbero arrivare a causare il cancro. E gli studi sui topi hanno permesso di individuare possibili benefici anche per chi è affetto da sclerosi multipla: “Ogni ciclo riusciva a distruggere una componente delle cellule danneggiate: sul 50 per cento c’era una forte diminuzione dei sintomi della sclerosi multipla, mentre nel 20 per cento veniva diminuito”. Clicca quiino per rivedere l’intervista di Nadia Toffa.